Entro fine anno l’Italia dovrà confermare di aderire al sontuoso progetto globale cinese denominato “Via della Seta” mentre è sotto gli occhi di tutti l’attenzione americana nell’indo-pacifico per contrastare l’espansionismo cinese verso l’isola di Taiwan.

Macron dopo la visita in Cina propone di far capire a Pechino che non è solo l’America ad essere preoccupata ma anche gli alleati occidentali. Nell’area occorre proteggere Giappone, Filippine, Corea del Sud, Australia e in un certo senso anche l’India che non vede con favore le velleità cinesi nell’area.

Nei giorni scorsi il nostro capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone è andato a Washington per incontrare l’omologo Mark Milley e discutere sull’incontro della Nato a Ramstein. Ma si è parlato anche di Cina e non a caso a fine anno si è deciso che la portaerei italiana Cavour inzierà una missione che la porterà fino alle coste del Giappone per partecipare a nuovi pattugliamenti navali e missioni militari nella regione indo-pacifica.

La preoccupazione americana è dovuta principalmente al fatto che Xi ha ordinato ai suoi militari di essere pronti a invadere l’isola entro il 2027.

Tornano all’India, l’Italia durante gli incontri a Nuova Delhi ha siglato un Patto Bilaterale per la Difesa, aprendo un nuovo capitolo, la cooperazione in materia di difesa per la produzione e sviluppo nel settore, a beneficio di entrambi i Paesi. Saranno previste esercitazioni, corsi di formazione congiunti, e opportunità nella produzione di nuovi sistemi d’arma.

La Difesa italiana attiva a sostegno della politica internazionale

Quando qualcune dice: a cosa servono le Forze Armate? La risposta per molti non appare scontata. Servono ad evitare una guerra consentendo di manterenere una condizione di equilibrio a favore della pace. In questo senso la Difesa sta organizzando missioni in un’area del globo ad elevata instabilità per difendere i paesi alleati.

Difatti il sottocapo di Stato Maggiore della Marina italiana, ammiraglio di squadra navale Giuseppe Berutti Bergotto ha annunciato il 14 marzo scorso a Milano che “tra fine 2023 e inizio del 2024, la nostra Marina invierà una squadra portaerei nella regione dell’Inkyo, per definire la possibile partecipazione ad esercitazioni terrestri con nuclei delle forze speciali, ma anche un tour dei nostri F35 da condurre entro la fine dell’anno in Giappone, Corea e Singapore“.

Il capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, generale di squadra aerea, Luca Goretti ha segnalato alle Commissioni Difesa di Camera e Senaro la necessità di dotarsi di ulteriori aerei per il trasporto strategico, stigmatizzando: “lo richiede il nostro ruolo nelle alleanze e nel mondo“.