A Colleferro, una cittadina a sud della capitale, nel museo comunale è custodito il “Palaeodoxodon antiquus” o più semplicemente l’elephas antiquus la cui età varia tra i 300 ai 350 mila anni. Un reperto unico che ha destato l’interesse del ministro dei Beni Culturali e del turismo Dario Franceschini che ieri ha voluto apprezzare da vicino la maestosa creatura.
La storia dell’elephas colleferrino è iniziata nel 2000 con il ritrovamento di una zanna di circa 4 metri e poi, man mano altri resti una mandibola, il cranio, alcune costole, resti raccolti in un fazzoletto di terra, insieme a quelli di altri animali, segno che quello fu il luogo di morte del gigantesco animale che era alto 4 metri.
Il ministro, prima di arrivare al museo archeologico comunale ha visitato un’altro distretto storico culturale costituito dai rifugi antiaerei che percorrono il sottosuolo colleferrino per circa 5 chilometri e il museo marconiano delle telecomunicazioni che ospita l’incredibile collezione del generale Francesco Cremona, la più grande collezione forse esistente al mondo, 1200 pezzi, di apparecchi storici per la telecomunicazione con diverse rarità e unicità.
L’elephas sta ritornando al suo splendore grazie ai tecnici coordinati dal referente scientifico del polo museale dell’università La Sapienza dottoressa Caterina Giovinazzo. Al momento la ricostruzione è arrivata al 60%. Una volta in sala il ministro è stato accolto con le musiche degli studenti del laboratorio musicale della scuola media Leonardo da Vinci. Prima del ministro a parlare è stato il direttore della cementeria di Colleferro della Italcementi ingegner Lorenzo Metullio. La Italcementi nella ricostruzione dell’elephas colleferrino ha avuto un ruolo fondamentale avendone sponsorizzato il lavoro, come già in passato per il recupero del castello di Piombinara.
Il Ministro ha detto:
“Stiamo lavorando perchè non siano solo le grandi città a muovere il turismo. C’è il paradosso dei luoghi turisticamente sovraffollati e altri poco distanti che non riescono ad attrarne pur avendo grandi potenzialità culturali e turistiche. Qui a Colleferro ho avuto modo di visitare il patrimonio unico dei rifugi antiaerei. Poi l’incredibile collezione del generale Cremona che bisogna evitare di frammentare”. Ma la frammentazione può evitarla solo il suo ministero perchè visto l’alto valore economico della collezione che il Comune non può certo farsi carico dell’acquisto”.