Un vasto incendio ha colpito Pacific Palisades, una delle aree più ricche di Los Angeles, situata lungo la costa occidentale della città. Il rogo, alimentato da venti distruttivi e dal terreno reso secco dalla siccità, ha portato le autorità a dichiarare lo stato di emergenza. Oltre 30.000 persone sono state costrette a lasciare le proprie abitazioni, mentre circa 13.000 edifici si trovano sotto minaccia diretta delle fiamme.

Le immagini che arrivano dalla zona mostrano uno scenario drammatico: le fiamme lambiscono edifici e ville di lusso, mentre dense colonne di fumo nero si innalzano verso il cielo. Molte strade sono intasate da veicoli abbandonati in fretta da residenti e automobilisti in fuga. Tra cenere e raffiche di vento, le operazioni di evacuazione procedono con grande difficoltà. Sono state chiuse diverse scuole e un centro per anziani è stato evacuato per garantire la sicurezza degli ospiti.

L’incendio è scoppiato intorno alle 10:30 del mattino (le 19:30 in Italia) sulle colline che sovrastano il mare, e la situazione si è aggravata rapidamente a causa dei venti “pericolosi e distruttivi” che stanno colpendo la California meridionale in queste ore. Le autorità hanno sottolineato che le condizioni meteorologiche, caratterizzate da forti raffiche di vento, stanno complicando notevolmente il lavoro dei vigili del fuoco impegnati a contenere l’avanzata delle fiamme.

Non lontano da Pacific Palisades, un secondo incendio è scoppiato nella zona di Altadena, a est di Los Angeles, aggiungendo ulteriore pressione alle squadre di emergenza. Gli incendi nella California meridionale sono un fenomeno ricorrente, ma la combinazione di vento intenso, siccità prolungata e vegetazione altamente infiammabile rende questi eventi particolarmente devastanti.

Le autorità continuano a monitorare la situazione e a coordinare gli sforzi di evacuazione e contenimento. Tuttavia, il numero delle persone coinvolte e l’estensione del rogo rendono questo uno degli episodi più gravi degli ultimi anni nella regione.

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