Secondo i dati riportati dal WP l’Ucraina, fino ad oggi, ha ricevuto la cifra monster di 350 miliardi di dollari.
La parte politica che fa capo ai repubblicani ha spinto il Congresso Usa a congelare i fondi a sostegno dell’Ucraina per evitare lo shutdown, ovvero il blocco delle attività amministrative del Paese. E’ una misura temporanea perchè nel corso delle discussione alle Camere può essere agevolmennte reiserito il capitolo di spesa che riguarda il sostegno a Kiev. Tuttavia il segnale è altamente simbolico e si tinge di una connotazione politica di rilievo in vista delle prossime elezioni presidenziali. Anche in Europa il sostegno alla guerra inizia a scricchiolare dal momento che Polonia e soprattutto la Slovenia hanno deciso di ridurre, ovvero interrompere di netto i finaziamenti.
l nuovo pacchetto italiano di aiuti, invece, stenta a decollare. Ad intervenire direttamente il ministro della Difesa Guido Crosetto: “anche se la disponibilità c’è (all’ottavo pacchetto di aiuti ndr), per ora è soltanto una dichiarazione di intenti“. Ci sono due aspetti, ha precisato il ministro: “uno politico, che è ciò di cui ha parlato Tajani, e poi c’è la parte tecnica, per vedere cosa si è in grado di dare senza mettere in pericolo la necessità di preservare una Difesa italiana sempre. C’è una continua richiesta da parte ucraina di aiuti, bisogna verificare ciò che noi siamo in grado di dare rispetto a ciò che a loro servirebbe”.
“L’Italia ha fatto quasi tutto ciò che poteva fare, non esiste molto ulteriore spazio”, dice senza mezzi termini Crosetto, il quale sul contenuto di un eventuale ulteriore pacchetto di aiuti stronca qualsiasi domanda: “c’è già tantissima gente che ne parla non avendone competenza, evito di parlarne io. Anche perché è secretato”. Secondo alcune ipotesi avanzate da fonti informate, scrive l’Ansa, viste anche le richieste ucraine, l’invio previsto nel nuovo pacchetto potrebbe riguardare sistemi o munizioni di contraerea e apparecchiature antidrone.
I finanziamenti già ricevuti da Kiev
Solo gli Stati Uniti hanno fornito assistenza militare per circa 50 miliardi di dollari, secondo i dati elaborati dalla Cnn sulla base dei report del Kiel Institute for the World Economy, aggiornati a luglio 2023, mentre, scrive l’Adnkronos, gli aiuti militari ricevuti in totale (compresi Ue e Uk) da Kiev ammonterebbero a circa 100 miliardi di dollari.
L’Unione europea ha devoluto in aiuti militari circa 38 miliardi di dollari di aiuti militari. In ordine di impegno vediamo Germania, Danimarca, Polonia, Svezia, Finlandia, Repubblica Ceca, Lituania, Slovacchia, Italia e Francia. Il solo Regno Unito ha fornito, invece, circa 7 miliardi di dollari. Gli stanziamenti comprendono apparecchiature e mezzi estremamente costosi come missili antiaerei e antinave, sistemi radar, navi per la rimozione di mine, elicotteri e sistemi lanciarazzi multipli.
Per quanto riguarda i sistemi missilistici di difesa aerea si registra la seguente classifica: Usa (35), Norvegia (27) e Germania (23). I lanciarazzi multipli forniti dall’America (35) sono più numerosi di quelli della Repubblica Ceca (33).
Gli Usa hanno consegnato almeno 270 obici ‘howitzer’ mentre il Regno Unito 133 e l’Italia 66. Vero leader incontrastatè la Polonia che ne ha forniti ben 324.
Gli aiuti garantiti dall’Ue salgono a 85,1 miliardi se si considerano gli interventi per sostenere le finanze ucraine e il sostegno umanitario globale che va dalle ambulanze alle scuole, dagli ospedali alla pubblica amministrazione.
Gli Stati Uniti hanno speso sinora 13,4 miliardi di dollari per sostenere l’Ucraina in relazione in particolare alle esigenze di bilancio e al mantenimento delle infrastrutture. L’impegno si misura anche attraverso l’accoglienza di cittadini ucraini fuggiti dalla guerra: secondo i dati dell’Onu, 1,1 milioni di persone hanno raggiunto la Germania e 960mila si sono spostate in Polonia, che spende per i rifugiati circa 17 dei 22 miliardi di dollari stanziati per interventi umanitari a favore dell’Ucraina. Se si considera la voce dei rifugiati, la quota di pil polacco destinato a Kiev passa dallo 0,7% al 3,2%.
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