Nelle settimane successive alla vittoria elettorale di Donald Trump, le speranze di una rapida de-escalation nel conflitto ucraino sono state prontamente smentite dai fatti. Anziché un allentamento delle ostilità, si è registrata una recrudescenza degli scontri, con un’intensificazione delle operazioni militari sia da parte delle forze russe che di quelle ucraine. A più di due mesi dall’insediamento ufficiale del nuovo presidente, previsto per il 20 gennaio, il fronte orientale dell’Ucraina è tornato a essere teatro di violenti combattimenti, con le due parti impegnate a guadagnare terreno, in vista di negoziati futuri.
La strategia russa: avanzare prima dell’insediamento di Trump. Il Cremlino sembra deciso a sfruttare al massimo i prossimi settanta giorni per consolidare le proprie posizioni sul terreno. Dopo mesi di progressi limitati, l’esercito russo ha recentemente guadagnato circa 500 chilometri quadrati nel Donbass e, con un ritmo di avanzata che varia tra i 100 e i 200 metri al giorno, punta a espandere ulteriormente il controllo delle aree strategiche di Donetsk e Lugansk. L’obiettivo dichiarato è quello di raggiungere una posizione di forza prima che Trump possa negoziare un accordo che, secondo alcune fonti, potrebbe riconoscere “de facto” le conquiste territoriali russe in cambio di una tregua.
Il piano di pace di Trump: congelare il conflitto. Stando alle indiscrezioni, Trump potrebbe proporre una “pace fredda” basata su concessioni reciproche: riconoscere a Mosca il controllo di circa il 20% del territorio ucraino, inclusi ampi settori di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia, in cambio di una forza di peacekeeping internazionale per garantire la sicurezza lungo la linea del fronte e di un’alleanza militare rafforzata tra Kiev e Washington. Tuttavia, la prospettiva di un’Ucraina fuori dalla NATO per almeno due decenni appare un prezzo troppo alto da pagare per il presidente Zelensky, che punta invece a un rapido avvicinamento all’Alleanza Atlantica.
Kiev tra necessità militare e diplomatiche. L’Ucraina, che negli ultimi mesi ha affrontato difficoltà non tanto di armamenti quanto di risorse umane, si trova in una posizione delicata. Un congelamento del conflitto potrebbe consentire a Kiev di consolidare le difese, ma al costo di accettare un’occupazione parziale del proprio territorio. Per Zelensky, ottenere garanzie di sicurezza dagli Stati Uniti e dai partner europei sarà cruciale, ma appare difficile immaginare che accetti di rinunciare al sogno di un’adesione alla NATO. Sul fronte diplomatico, si potrebbe delineare un confronto tra la nuova amministrazione americana e i principali Paesi europei (come Gran Bretagna, Francia, Polonia e Paesi baltici), che potrebbero spingere per un’accelerazione dell’ingresso dell’Ucraina nell’Alleanza, nonostante le resistenze di Washington.
Il sostegno di Biden: missili intercettori e nuovi aiuti militari. Nel frattempo, l’amministrazione uscente di Joe Biden non intende lasciare Kiev senza supporto. Come risposta all’intensificarsi degli attacchi russi con droni e missili, Biden ha ordinato un’accelerazione nella consegna di 500 missili intercettori per i sistemi Patriot e Nasams, inizialmente previsti per il prossimo anno. Questa mossa anticipata mira a garantire un supporto critico all’Ucraina durante la fase di transizione presidenziale negli Stati Uniti, impedendo che l’arrivo di Trump possa bloccare o rallentare l’invio degli aiuti militari.
Escalation di attacchi su larga scala. L’intensificazione degli scontri si riflette anche nei bombardamenti che hanno devastato diverse città ucraine. Tra le aree più colpite, Zaporizhzhia ha registrato una decina di vittime solo nell’ultima settimana, mentre Kharkiv subisce attacchi quotidiani dalle vicine basi russe di Belgorod. Kiev stessa è sotto pressione, con ben 145 droni Shahed abbattuti solo tra sabato e domenica scorsi, un dato che rappresenta quasi un record. Con l’avvicinarsi del periodo natalizio, il rischio è che le operazioni militari possano intensificarsi ulteriormente, rendendo ancora più arduo qualsiasi tentativo di dialogo.
Immagine generata con IA
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