di Aniello Fasano
Tutto è iniziato con il modello Tunisia, quando l’Ue, grazie alla spinta del premier italiano Giorgia Meloni, ha trovato con Tunisi un accordo di carattere economico, per mitigare il fenomeno dei flussi migratori. Anche se l’accordo ha stentato a partire per via del ritardo dell’arrivo dei fondi oggi è comunque una realtà virtuosa da replicare. Infatti la storia oggi si ripete anche con l’Egitto visto che un’ampia e convergente delegazione europea si recherà al Cairo. Oltre al presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni ci saranno anche la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio Ue e primo ministro belga Alexander De Croo, il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, il cancelliere austriaco Karl Nehammer e il primo ministro cipriota Nikos Christodoulidis.
Lo scopo della visita è quello di aiutare l’Egitto a prevenire l’aumento dei flussi migratori, tramite un pacchetto di aiuti di 7,4 miliardi di euro da rimborsare entro il 2027. Circa 3 miliardi dovranno essere dedicati all’attuazione di riforme economiche in grado di allentare la dipendenza statale e militare dalle casse nazionali.
Il Cairo, dopo la battuta d’arresto sulle importazioni di cereali dall’Ucraina, si trova ora in una situazione di grave crisi per il calo del turismo, per le esportazioni di gas naturale liquefatto e per il costoso transito verso l’Europa. Una congiuntura che potrebbe portare al default l’economia egiziana con ricadute eccezionali sulla stabilità dell’intera area visto che circa 500mila profughi sono pronti a partire verso l’Europa. A rischio anche i fragili confini sudanesi, dove una marea umana protrebbe spingersi tramite l’Egitto direttamente verso il Vecchio Continente. In Sudan è in corso una guerra civile tra ex golpisti e ribelli con circa 8 milioni di profughi pronti a lasciare il paese martoriato dall’instabilità. Anche la Libia, in parte sotto l’influenza russa, potrebbe fungere da porto principale verso l’Europa nel tentativo di Mosca di destabilizzare, a suon di flussi migratori, i governi occidentali già alle prese con la questione del supporto perpetuo all’Ucraina.
L’Italia approfitterà dell’occasione per firmare con l’Egitto anche una serie di importanti intese bilaterali, sotto la spinta del Piano Mattei per l’Africa. Accordi rivolti al campo energetico, alle infrastrutture e alla sicurezza alimentare.
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