L’uragano Michael continua a tenere con il fiato sospeso l’America. Fortunatamente Michael è diventato una tempesta tropicale ma ha causato comunque nel suo tragitto, come era stato predetto dal Governatore della Florida Rick Scott, “una devastazione inimmaginabile”.
I danni economici che ha arrecato l’Uragano alla popolazione sono molto alti e si contano già due decessi dovuti al crollo di alberi, che sono stati abbattuti dai venti forti. La tempesta tropicale si è fermata sulle regioni che nello scorso mese sono state colpite dall’uragano Florance.
I venti innescati dall’uragano non superano i 120km/h, ma sono ancora in grado di provocare enormi disagi, soprattutto se accompagnati dalle intense piogge che continuano a scaricarsi sugli stati sudorientali degli USA. Seppur più marginalmente anche l’Alabama è stato colpito dagli effetti dell’uragano e, tra Alabama, Florida e Georgia, già 500 mila persone sono rimaste senza energia elettrica.
Prima di fare landfall sulla Florida Michael aveva già provocato 13 vittime nell’America centrale. Risalendo il Golfo del Messico si è intensificato fino alla categoria 4 e ha fatto landfall in Florida risultando il più forte uragano che ha colpito la Florida negli ultimi 80 anni.