(di Francesco Matera) Alessandro Di Battista lancia il suo anatema: “L’accordo con íl Pd è la morte nera”. Un altro terremoto per il movimento quando Davide Casaleggio ridimensiona le capacità della piattaforma Rousseau, sospesa la gestione delle liste elettorali e il portale Lex Iscritti. Casaleggio ha anche inviato una lettera di richiamo per i morosi del Movimento che da tempo non versano più i 300 euro mensili.
Un gruppo sparuto di parlamentari vuole chiedere al capo politico Vito Crimi di trovare un’intesa con Casaleggio. Il conflitto vero è tra probiviri e comitato di garanzia che si sta consumando, con il reggente che, racconta l’Adnkronos, ha stoppato le espulsioni.
Di Maio stempera i toni che si registrano molto accesi tra le chat private dei big e sui social dice: “Volevo solo dirvi che io sono ottimista. Che il M5S ce la farà, che con l’aiuto di tutti otterrà di nuovo grandi risultati”.
A fargli eco Stefano Buffagni: “Non nei numeri ma nell’unità sta la nostra grande forza. Dagli errori non si scappa. Ma dagli errori si impara e si riparte”.
Stefano Patuanelli evidenzia: “Faccio difficoltà a comprendere il perché di questa voglia di indebolire il Movimento, il governo e il presidente del Consiglio. A noi non interessa per niente la gestione del potere. Alessandro può venire al Mise a vedere cosa facciamo, stare con noi qualche settimana per capire come ci impegniamo”.
Dalila Nesci, Carlo Sibilia e Giuseppe Brescia su twitter: ”Udeur? Morte nera? Non stiamo giocando agli strateghi. II M5S, insieme a Conte, sta gestendo una pandemia mondiale. E la sta gestendo bene. Basta polemiche sterili, lasciamole a Salvini”.
Dino Giarrusso al vetriolo contro Di Battista: “servirebbe stare più sui territori, stare in mezzo agli attivisti e magari stare meno a casa a farsi selfie, i corsi da falegname ed interviste utili solo a distruggere il M5S e a far tornare l’Udeur”.
La resa dei conti all’interno del Movimento è solo all’inizio dopo l’abbraccio mortale con il Pd, alleanza al governo che non proprio tutti i grillini hanno digerito. Non si nascondono colpi di scena quando il Pd chiederà l’out out sui fondi del Mes.