Di fronte alle violente proteste anti-governative di Parigi, il presidente francese Emmanuel Macron, martedì, annuncerà nuove misure a tutela dell’ambiente.
Parigi sta contando il costo degli scontri tra polizia e dimostranti di domenica sugli Champs-Elysees, dove le barricate sono state date alle fiamme, le vetrine dei negozi di lusso distrutte e i semafori sradicati. Circa 30 persone sono rimaste ferite e 101 sono state arrestate, ha riferito la polizia.
Il governo ha addossato la gran parte delle violenze ad una piccola minoranza di attivisti di “ultra-destra” che, a dire della polizia, avrebbero infiltrato tra la gente comune circa 8.000 dimostranti con i giubbotti gialli ad alta visibilità.
Bruno Le Maire, ministro dell’Economia, ha riconosciuto che “le manifestazioni di domenica vanno ben oltre la semplice questione del prezzo del carburante”. Occorrerà lavorare meglio per migliorare gli standard di vita dei cittadini. “E’ tempo di ascoltare i francesi”, ha detto alla televisione BFM, suggerendo a Macron di chiedere in tutto il paese il parere sulle politiche del governo.
I leader dell’opposizione hanno notato che le proteste, sono state organizzate dal popolo che erano coordinati dai social media piuttosto che dai tradizionali partiti politici o sindacati ed hanno riscosso un ampio consenso.
“Quando un movimento ha il sostegno di tre quarti dei francesi, occorre dare loro una risposta, non li etichetti semplicemente come una banda di delinquenti”, ha detto Olivier Faure, il leader del partito socialista al quotidiano Le Parisien.
Guillaume Peltier, un leader del partito repubblicano conservatore, ha dichiarato a Le Parisien che “è troppo facile stigmatizzare i ‘giubbotti gialli’ ed equiparare il loro movimento a quello di piccoli delinquenti”. L’ex banchiere Macron è stato eletto per dare più denaro nelle tasche dei lavoratori. Ma gli effetti delle sue riforme a favore del business hanno limitato le risorse per combattere la disoccupazione e migliorare il potere d’acquisto dei lavoratori.
Macron ha visto la sua popolarità scendere al 25%, secondo un sondaggio di una settimana fa, oggi con le proteste probabilmente è sceso ulteriormente. Viene considerato dalla gente il “presidente dei ricchi”.
Domenica mattina, sono proseguite numerose proteste, in particolare nel sud della Francia, dove “i gilet gialli” hanno picchettato l’ingresso di un’autostrada a Saint-Maximin e hanno bloccato il traffico ad Avignone e nei suoi dintorni.
I manifestanti hanno anche invitato sui social media ad un’altra manifestazione nazionale per sabato prossimo.
Il ministero dell’Interno ha affermato, tuttavia, che il numero dei manifestanti in tutta la Francia si è ridotto da 282.000 del 17 novembre a 106.000 di sabato.