In un’iniziativa diplomatica di rilievo, il presidente francese Emmanuel Macron ha convocato a Parigi un summit straordinario con i capi di Stato Maggiore di diversi Paesi europei, finalizzato a discutere la formazione di una forza di peacekeeping in Ucraina, subordinata a un eventuale accordo di pace con la Russia.
L’incontro, previsto per la prossima settimana, vedrà la partecipazione di nazioni disposte a contribuire con truppe, tra cui Regno Unito, Francia e Paesi nordici. Tuttavia, alcuni Stati, come Germania, Polonia e Italia, hanno espresso riserve, sottolineando la necessità di un mandato delle Nazioni Unite o del coinvolgimento diretto della NATO per legittimare la missione.
Il primo ministro britannico, Sir Keir Starmer, ha dichiarato l’intenzione del Regno Unito di inviare truppe di peacekeeping in Ucraina, evidenziando l’impegno del Paese nel garantire la sicurezza ucraina. Questo annuncio precede il summit di Parigi e mira a incoraggiare altri Stati europei a unirsi a uno sforzo militare collettivo per la stabilità della regione.
Il piano prevede il dispiegamento di una forza di peacekeeping fino a 30.000 unità, con il supporto logistico e militare degli Stati Uniti, che fornirebbero sistemi di difesa aerea dai Paesi confinanti, senza però impegnare truppe sul terreno ucraino. Questo sostegno è considerato fondamentale per dissuadere la Russia da eventuali violazioni del cessate il fuoco e garantire la protezione dei peacekeeper europei.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accolto favorevolmente la proposta di una forza di peacekeeping europea come misura temporanea di sicurezza fino all’adesione dell’Ucraina alla NATO. Tuttavia, ha sottolineato la necessità di un calendario chiaro per l’ingresso del Paese nell’UE e nell’Alleanza Atlantica.
Nonostante queste iniziative, l’Europa rimane divisa sulla proposta. Alcuni Paesi temono che l’invio di truppe possa distogliere risorse dalla difesa dei confini NATO, mentre altri ritengono indispensabile il supporto statunitense, soprattutto in termini di copertura aerea, per garantire l’efficacia della missione.
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