Maggioranza al minimo storico, è un tutti contro tutti, Zingaretti ha capito che la situazione può sfuggire di mano e chiede a Conte di far fare un salto di qualità al governo e di coinvolgere le opposizioni: “Non si può chiedere loro solo di sottoscrivere le nostre decisioni”.
(di Francesco Matera) Suona davvero strano, la sera prima la maggioranza compatta buttava giù la prima bozza del 12° Dpcm, il giorno dopo la stessa maggioranza “vacilla” perchè Italia Viva di Renzi si è tirata indietro. A scendere in campo direttamente Matteo Renzi: “Chiederemo al presidente del Consiglio di modificare il decreto, è un provvedimento senza basi scientifiche”. Il leader di Iv non è favorevole alla chiusura di cinema e teatri, alle restrizioni per i bar e i ristoranti e all’aumento percentuale della didattica a distanza.
Ma anche sul Mes Renzi fa la voce grossa: “Rischiamo di far schizzare la curva del debito solo per le emergenze e senza una visione strategica. In questo senso, appare sempre più assurdo il no ideologico al Mes”.
Renzi è critico anche con Dario Franceschini: “Come fa a non capire che i problemi non sono i teatri ma le metropolitane?”. La replica di Franceschini:“Chi protesta non ha capito il rischio”.
Il più duro contro Renzi è Andrea Orlando: “Ricordo nitidamente i giorni nei quali i ministri, finito il Consiglio dei Ministri, andavano in piazza a manifestare contro il governo. Tempi assai più semplici di questi eppure non andò bene allora, per il governo ma ancor più per il Paese”. Orlando si riferisce ai parlamentari di Rifondazione comunista che nel 2007 scesero in piazza per protestare contro l’esecutivo.
L’inciso di Nicola Zingaretti, al vetriolo: “Vedo molti distinguo da esponenti di governo, da forze di maggioranza con iniziative politiche che ritengo incomprensibili, penso che non siano mai stati seri quei partiti che la sera siedono ai tavoli del governo e la mattina organizzano l’opposizione rispetto alle decisioni prese la sera precedente. È eticamente intollerabile stare con i piedi in due staffe”.
Zingaretti è molto risentito anche con i pentastellati Vincenzo Spadafora, che non voleva chiudere le palestre e con il viceministro Pierpaolo Sileri, che ha criticato apertamente il Dpcm.
Sileri in tarda serata sui social ha anche annunciato che non si ricandiderà alle prossime elezioni:”Fin dall’inizio della mia esperienza politica, nel 2018, ho spiegato che a fine legislatura sarei tornato al mio lavoro di chirurgo. Quello è il mio mondo. Continuerò a dare il massimo nel mio ruolo attuale, ma nell’aprile del 2023 sarò in sala operatoria al San Raffaele di Milano, nel quale Alberto Zangrillo è primario dell’unità operativa di Anestesia e Rianimazione. Mi sono formato a fatica come chirurgo, amo la ricerca, adoro insegnare e rimango studente dentro convinto che bisogna sempre imparare. Non lascio il Movimento 5 Stelle: in un certo senso ero 5 Stelle già prima che il Movimento nascesse. Ho sempre preso a testate il mondo e continuerò a farlo anche quando la mia esperienza politica si sarà conclusa”.
Di fronte ad una maggioranza sempre più divisa in oltre 10 città italiane sono state organizzate manifestazioni contro le misure dell’ultimo Dpcm. La più cruenta è stata la manifestazione di Torino dove si è assistiti a scene di vera e propria guerriglia urbana. In frantumi decine di vetrine di locali di “Brand” importanti come Gucci, naturalmente si sono registrati furti e veri e propri saccheggi a danno dei locali interessati dal flusso della manifestazione.
Nel frattempo sui social ed in Tv si susseguono i pareri spesso discordanti di scienziati, immunologi e virologi sulla pericolosità del virus gettando così sempre più nel panico la gente che si sta riversando in massa presso i pronti soccorso degli ospedali ormai al collasso. A mio parere l’intera situazione sta sfuggendo di mano ad un governo “debole” e non eletto dal popolo, quel popolo che ora ha iniziato ad adunarsi in piazza contravvenendo alle regole imposte a mezzo Dpcm dall’esecutivo. Il ministero dell’Interno ripete: ” a rischio vi è la tenuta sociale del Paese”: appello a quanto pare non preso sul serio dal Governo che continua ad erogare misure assistenziali “one shot” briciando pian piano i 100 miliardi di euro stanziati in deficit con i vari Dpcm varati fino ad oggi. La domanda sorge spontanea, quando finiranno i soldi cosa accadrà se il virus continuerà a girare ancora tra di noi?