II provvedimento dovrebbe approdare nell’aula del Senato nei prossimi giorni, ma sul tema le forze dell’esecutivo non hanno una linea comune. Secondo quanto si apprende, oggi all’ora di pranzo si svolgeranno le riunioni di gruppo di Pd, Leu e M5S per capire come affrontare il voto in aula. E infatti il capitolo Libia a creare maggiori malumori, soprattutto per quanto riguarda i finanziamenti alla guardia costiera libica, oltre al fatto che non tutti – soprattutto nel Partito democratico – sembrano aver apprezzato la nuova versione del Memorandum, che a detta di alcuni “non è cambiato di una virgola”.
“Zingaretti ha fatto votare una cosa in assemblea, poi con il suo partito ne fa un’altra cosa“, riferisce un senatore Dem, ricordando che il 23 febbraio scorso al Nazareno la posizione comune era quella di chiudere la collaborazione con la guardia costiera, che invece ora prevede un ulteriore capitolo di addestramento. L’ipotesi in discussione nelle riunioni di oggi è quella di votare il testo per parti separate, per fare in modo che proprio il punto contestato passi con i voti del centrodestra senza alcuni voti della maggioranza. L’obiettivo è quello di mettere il meno possibile in evidenza le ‘crepe’ nei partiti dell’esecutivo, che vedrebbe un altro punto di dissenso in aggiunta a quelli già esistenti. Un altro passaggio cruciale per il provvedimento sarà quello alla Camera dove Matteo Orfini non intende mollare la presa. La commissione Esteri affronterà il testo mercoledì con l’approdo in aula la prossima settimana.
Sul piatto anche la riunione fissata per giovedì 9 luglio alle 9.30 al Viminale, tra il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, e le forze di maggioranza sulle modifiche ai decreti sicurezza. Pd, Leu e lv vogliono portare in Cdm il testo – su cui si sarebbe raggiunto raccordo – prima dell’estate, mentre il Movimento 5Stelle preferirebbe rimandare il tutto a settembre. Lamorgese dovrebbe portare al tavolo di giovedì un testo che raccoglie le proposte di tutti, in primis quella di recepire le osservazioni del capo dello Stato, Sergio Mattarella, andando addirittura oltre e allargando il campo. fonte LaPress.