Ieri l’Eurogruppo ha emesso un testo very soft aprendo al “backstop”, o paracadute finale, per il fondo salva-banche e la modifica delle regole sui requisiti di capitale con maggiora proporzionalità che favorisce, in parte, l’Italia.
Il ministro dell’economia e finanze italiano Giovanni Tria dopo la riunione dell’Ecofin ha auspicato un intervento credibile e rapido del governo, “dobbiamo andare incontro alle richieste della Commissione per evitare la procedura. Si tratta di esaminare soluzioni possibili e i tempi sono stretti. Le priorità del governo vanno portate avanti. E speriamo di fare una manovra che ostacoli il rallentamento dell’economia”. Ora tocca alla politica, sostiene Giovanni Tria. Si è quindi svestito dall’abito del politico per vestire quello da tecnico, “rivediamo le misure, decida la politica”. In sostanza si parla di due miliardi in meno per il sussidio di cittadinanza e assegno solo per 18 mesi, eventualmente prorogabile solo per un anno. Intanto Conte punta su Francia e Germania per trattare sul deficit visto che in Europa regna un velato ottimismo. Anche il vicepremier, Matteo Salvini, ha confermato la disponibilità a “cambiare il giusto la manovra”. Addirittura il commissario agli affari economici Pierre Moscovici, si è mostrato più morbido, “la Commissione Ue ha preso nota delle intenzioni dell’Italia di ridurre il deficit, e ora aspettiamo altri dettagli, un impegno credibile, concreto e nel quadro delle regole. Siamo disponibili a dare flessibilità ma deve essere nelle regole. Il dialogo con l’Italia è diventato più intenso, vediamo un tono diverso, più disponibilità ad ascoltare e risolvere i problemi”.