È terminata ieri l’esercitazione bilaterale Italo-Tunisina OASIS iniziata lo scorso 4 febbraio nella sede di Taranto. L’esercitazione, appuntamento che si rinnova ogni anno, si colloca nell’ambito di una serie di attività di collaborazione che la Marina Militare svolge con le marine dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo e che contribuiscono ad accrescere e consolidare la capacità di cooperazione tra le stesse.
L’edizione di quest’anno, a guida italiana, è stata pianificata e coordinata dal Centro Addestramento Aeronavale della Marina Militare di Taranto (MARICENTADD). Durante l’esercitazione le forze navali italiane e tunisine si sono addestrate insieme nel campo della Ricerca e Soccorso Marittimo (SAR), sorveglianza e controllo del traffico marittimo, contrasto alle attività illecite via mare, ricerca e rimozione di ordigni rinvenuti sul fondale marino, controllo del danno e difesa passiva (antincendio e antifalla).
La novità è rappresentata dalla creazione del Combined Maritime Operational Centre (C-MOC), una centrale operativa costituita da personale italiano e tunisino che ha controllato, da MARICENTADD, le operazioni in mare dei rispettivi assetti, condividendo le informazioni necessarie ad ottenere una precisa e puntualeMaritime Situational Awareness (MSA).
La Marina Militare ha partecipato all’esercitazione con il Pattugliatore d’Altura Comandante Cigala Fulgosi, un elicottero SH-212 imbarcato, un team ispettivo della Brigata Marina San Marco e un team di subacquei del Comando Subacquei e Incursori (COMSUBIN) appartenenti al nucleo Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi (SDAI) di Taranto. La Marina tunisina era presente con il pattugliatore JUGURTHA, un team ispettivo, un team di subacquei e un elicottero H60M proveniente dall’aeroporto militare di Tunisi e rischierato per l’occasione presso la Stazione Aeromobili della Marina Militare di Grottaglie.
Le esercitazioni della serie Oasis si inseriscono in una dimensione più ampia di partnership che ha lo scopo di rafforzare la cooperazione internazionale, in un contesto di sicurezza condivisa e in risposta alle rinnovate sfide che interessano lo scacchiere strategico del Mediterraneo.
Approfondimenti:
Nave Comandante Cigala Fulgosi
Varata il 7 ottobre 2000 presso i cantieri di Riva Trigoso (GE) e consegnata alla Marina il 31 Luglio del 2001, diventando operativa dall’anno seguente. Madrina della nave è stata la signora Gabriella Cigala Fulgosi, nipote dell’Eroe da cui l’Unità prende il nome, la Medaglia d’Oro al Valor Militare Comandante Giuseppe Cigala Fulgosi.
Le capacità operative della nave la rendono particolarmente idonea ad assolvere diverse tipologie di missione, quali le operazioni di presenza e sorveglianza in alto mare, le attività di monitoraggio e deterrenza nonché la vigilanza e la tutela degli interessi nazionali al di là del limite esterno del mare territoriale.
Infatti, l’Unità sin dall’inizio della sua vita operativa è stata impiegata in operazioni nazionali e multinazionali, spesso distanti dalla Madrepatria. Il primo significativo impegno operativo è avvenuto già nel 2003 quando, dal 29 maggio al 14 luglio, è stata impegnata nel complesso teatro operativo Iracheno, prendendo parte alla componente marittima dell’operazione “Antica Babilonia”, incaricata di assicurare la navigabilità degli approcci marittimi al porto di Umm Qasr (Iraq), per consentire l’arrivo via mare degli aiuti umanitari.
Successivamente, dalla consegna della bandiera di combattimento avvenuta il 31 gennaio 2004, l’Unità è stata continuativamente impiegata in molteplici attività operative, addestrative e di cooperazione. Tra tali attività sono particolarmente significative le regolari missioni di “Vigilanza Pesca” e di “Controllo Flussi Migratori” svolte nel Canale di Sicilia e le attività di cooperazione bilaterale e multilaterale condotte con le altre Marine del Mediterraneo ed in particolare con quelle del Nord Africa.
Inoltre, nel più ampio contesto della partecipazione a missioni internazionali, nel 2006 l’Unità ha preso parte all’operazione NATO Active Endeavour, condotta nel Mediterraneo Orientale, con compiti di presenza, sorveglianza, controllo traffico mercantile e contrasto al terrorismo internazionale. A seguire, nel 2008, l’Unità ha preso parte, integrata in un Gruppo Navale a guida della Forza Marittima Europea (EUROMARFOR), alla “United Nations Interim Force in Lebanon – UNIFIL”, operando nelle acque antistanti il Libano nell’ambito della missione condotta dalle Nazioni Unite. Attività questa, che ha poi visto l’Unità impegnata anche nel 2009.
Centro di Addestramento Aeronavale della Marina Militare
Il riesame del profilo formativo e il rinnovamento dei contenuti della formazione hanno portato il 1° Luglio 1972, alla fusione dei “Centri di Addestramento Specialistico”, istituiti dopo la 2^ Guerra Mondiale nelle varie sedi terrestri, nel “Centro Addestramento Aeronavale della Marina Militare” (MARICENTADD) con sede a San Vito (12 Km a Sud di Taranto).
L’offerta formativa del Centro si compone di oltre 300 corsi annui con l’attivazione di più di 500 sessioni e il rilascio di circa 7600 certificazioni ogni anno.
Dal 12 Novembre 1985 con dispaccio n. 4133156 il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha riconosciuto il Centro idoneo allo svolgimento di alcuni corsi previsti dalla convenzione International Maritime Organization (I.M.O.) per la STCW/95 (Standards of Training Certification and Watchkeeping for Seafarers del 1995).
Raggruppamento Subacquei ed Incursori “Teseo Tesei” (COMSUBIN)
Il Raggruppamento Subacquei ed Incursori della Marina Militare – costituito il 15 febbraio 1960 nella sua organizzazione attuale, per volontà dell’ammiraglio Gino Birindelli (Medaglia d’Oro al Valor Militare per l’operazione BG2 condotta con i mezzi di assalto della durante la 2° guerra mondiale) – è intitolato alla memoria del maggiore del Genio Navale Teseo Tesei, anch’egli Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria.
E’ un reparto d’élite della Marina Militare con alle spalle una storia quasi centenaria: era il 17 marzo 1919 quando Vittorio Emanuele III conferì al Reggimento Marina, che aveva difeso eroicamente Venezia – caposaldo meridionale della linea del Piave -, il nome di San Marco, costituito dai quattro battaglioni Bafile, Caorle, Grado e Golametto. Nomi che ricorreranno nella storia dei fucilieri con il leone dorato sulle mostrine rosse.
Nata nel lontano 1950 come base dell’Aeronautica, Grottaglie per la particolare posizione geografica è stata da sempre la sede di reparti dalla vocazione strettamente marittima, dapprima i gruppi antisommergibili dell’Aeronautica (sono stati qui dislocati tanto i monomotori Helldiver, che i bimotori Harpoon e Tracker) ed a partire dai primi anni ’70 gli elicotteri della Marina Militare.
La base, per l’attività dei propri aerei ed elicotteri, si avvale della pista dell’aerostazione civile lunga 3.280 metri con orientamento 35/17. Il sedime aeroportuale si estende su 160 ettari di terreno all’interno di un perimetro di poco superiore ai 6 Km. In aggiunta alla Marina, dall’aeroporto di Grottaglie, opera anche un nucleo di volo della Guardia di Finanza. Per quanto riguarda i reparti, Grottaglie ospita al momento l’unico reparto di volo ad ala fissa, il GRUPAER, dotato di velivoli aerotattici a decollo ed atterraggio verticale AV-8B Plus Harrier II, oltre ad una componente ad ala rotante identificata dal 4° Gruppo elicotteri. L’aeroporto è intitolato al Tenente di Vascello Marcello Arlotta, scomparso nell’Adriatico durante un’azione bellica con un dirigibile modello A1 da 18.000 m³ nel corso del 1° Conflitto Mondiale.