(di Francesco Matera) Matteo Salvini ha condiviso marginalmente i contenuti dell’intervista fatta dal Corriere della Sera dal suo “colonnello” Giancarlo Giorgetti che ha parlato di un centrodestra non pronto a governare il Paese. Salvini a margine della presentazione del libro di Bruno Vespa ha infatti detto: “Se non ci sono le elezioni l’alternativa è un governo di centrodestra, non un governo Salvini, ci sono persone fuori dalla politica che possono traghettare il Paese alle elezioni”, chiaro il riferimento ad una personalità tipo Mario Draghi.
Ieri Palazzo Chigi, non a caso, ha fatto sapere che il presidente del Consiglio sentirà Mario Draghi, dopo il suo discorso al G30. Forse è stato sussurrato a Conte dal Quirinale? Non si sa mai con Renzi….!
La Meloni è stata chiara anche ieri “puntellando” la sua posizione: “Io non faccio governi con alleanze con Renzi o il Pd”.
Giuseppe Conte nel frattempo è alle prese con l’altalenanza della visione renziana: “Un governo non può andare avanti senza la fiducia di tutte le forze politiche di maggioranza. Dobbiamo assumerci tutti le rispettive responsabilità, Italia Viva è una parte indispensabile di questo progetto politico. Con Renzi ci confronteremo e vedremo se ci sono le condizioni per andare avanti, io lo spero. Italia Viva è un compagno di viaggio. In questo momento sta sollevando dei problemi, sta rivendicando delle petizioni politiche, è importantissimo ritrovare chiarezza di intenti, condivisione di obiettivi e soprattutto grande visione. Ci confronteremo nel merito e vediamo se ci sono le condizioni per andare avanti più forti di prima“.
Oggi alle 18 l’incontro con la delegazione di Italia Viva, guidata dal suo leader Matteo Renzi. Fonti vicino a Renzi delineano quello che è l’umore all’interno del partito: “Andremo giù duri sul merito, il rimpasto non è più la questione. O rinuncia alle sue proposte con evidenza pubblica o per noi si chiude“. Sul tavolo di Palazzo Chigi ci saranno la questione del Mes sanitario, le riforme costituzionali e l’auspicio di una netta marcia indietro sulla cabina di regia per l’utilizzo dei fondi assegnati al Recovery Plan italiano. Al riguardo, fanno sapere da Iv, si potrebbe accettare una struttura di missione molto snella e senza alcun cenno a poteri in deroga.
Sul rimpasto Conte afferma: “Se ci sono richieste è giusto ascoltarle”.
La situazione rimane molto fluida e dopo l’approvazione della Legge di Bilancio il prossimo 28 dicembre potrebbe accadere di tutto. In molti pensano già ad un Conte ter, con una nuova squadra di governo sempre con la stessa maggioranza: è l’unico modo per nominare il nuovo Capo dello Stato in tutta sicurezza, annullando così le velleità del centrodestra.
In caso di emergenza, secondo le dichiarazioni dei vari esponenti politici ci potrebbe essere un governo Draghi – tecnico, di unità nazionale, del Presidente o chissà cosa. Ma Mario Draghi è stato interpellato al riguardo?