“Sono pronto a dialogare, il mio telefono resta sempre acceso“. Così Matteo Salvini apre ai 5 Stelle uno spiraglio per un possibile Conte bis. Nel frattempo il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha anticipato il rientro dalle vacanze in Sardegna e come scrive il quirinalista Breda, sul Corriere della Sera, il presidente non nasconde il suo pensiero: “Questi sono capaci di tutto e del contrario di tutto… meglio prepararci a qualsiasi evenienza“.
Non si riesce a comprendere la strategia di Salvini. Il suo dietrofront è dettato dalla paura di un governo M5S, PD, Leu, oppure vuole creare sempre più confusione in vista del voto di sfiducia di martedì 20? Un rebus che a quanto pare neanche i colonnelli leghisti riescono a comprendere, in primis il numero due della Lega Giorgetti. Berlusconi sul giravolta salviniana, invece, è su tutte le furie e rilancia sulla possibilità di costituire un governissimo.
Sempre Breda fa sapere che il presidente della Repubblica già nel weekend potrebbe avere qualche contatto, per capire meglio lo scenario che dovrà affrontare. Si sa comunque che non intende esser messo in mezzo a manovre (per esempio su una maggioranza da inventare o da ricostruire) e dispute (sul programma) che spetta alla politica risolvere.
Mattarella vuole andare oltre ai giochi della politica e pretende chiarezza specialmente da Conte che dopo aver svolto le proprie comunicazioni in Senato dovrà salire al Quirinale per rassegnare il mandato, sia pur in assenza di una mozione di sfiducia che non è stata calendarizzata e sia pur senza il ritiro dei ministri della Lega.
Le dimissioni saranno accolte con riserva e il presidente della Repubblica avvierà le consultazioni mercoledì per completarle giovedì, secondo il timing della legislatura che in origine prevedeva lo scioglimento delle Camere tra il 27 e il 28 agosto e l’apertura delle urne il 27 ottobre. Tutto ciò se i partiti non chiedessero altro tempo per approfondire qualche trattativa. Un tempo che dovrà essere comunque breve alla luce degli impegni di bilancio del Governo nei confronti di Bruxelles.