Sergio Mattarella, nella giornata mondiale dedicata ai rifugiati incontra anche il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk. Il presidente della repubblica italiana ha colto questa occasione per richiamare alla responsabilità la comunità internazionale che “deve operare con scelte politiche condivise e lungimiranti per gestire un fenomeno che interessa il globo intero. Serve una vera solidarietà europea per quanto riguarda le ricollocazioni dei migranti: la Ue non può lasciare da sola l’Italia. L’Unione Europea deve saper intervenire nel suo insieme, non delegando solamente ai Paesi di primo ingresso l’onere di affrontare le emergenze“.
Il Quirinale ha voluto anche mettere in evidenza, rivolgendosi anche ai Paesi che si siederanno al vertice di Bruxelles del 28 e 29 giugno, che “l’Italia contribuisce al dovere di solidarietà, assistenza e accoglienza nei confronti di quanti, costretti a fuggire dalle proprie terre, inseguono la speranza di un futuro migliore per sé e per i propri figli“. L’Italia “obbedisce a un sentimento di responsabilità, l’impegno dei moltissimi concittadini che, sul suolo nazionale, nel Mediterraneo e in altre più lontane aree di crisi del pianeta, tengono vivo lo spirito di umanità che – profondamente radicato nella nostra Costituzione – contraddistingue il popolo italiano“. E infine, sottolinea con vigore Mattarella, “la comunità internazionale e l’Unione Europea devono compiere passi crescenti su questo terreno, la Repubblica Italiana si conforma alle norme sancite dal diritto internazionale relative all’accoglienza di coloro che hanno diritto a protezione“. Rincara la dose il Presidente della Repubblica, evidenziando che “non si dica che l’Italia calpesta le regole in quello che si conferma un fenomeno epocale”.
Alle parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sono susseguite quelle del Ministro dell’Interno Matteo Salvini che, a pochi giorni dal vertice informale, di Bruxelles di domenica tra 8 Paesi europei, tra i quali Germania, Francia e appunto Italia, il ministro dell’Interno rilancia la linea dura del governo nei confronti di Bruxelles. Ha ribadito difatti, “se qualcuno in Ue pensa che l’Italia debba continuare ad essere punto di approdo e campo profughi ha sbagliato a capire“. Salvini, infine lancia un monito alla comunità europea, “confidiamo nel buonsenso dei colleghi europei, anche perchè non vorremmo arrivare a ridiscutere il finanziamento italiano all’Unione Europea“.
Giuseppe Conte, invece, in linea con tutta la linea istituzionale italiana, sottolinea che l’Italia “non è disponibile” a discutere dei “secondary movements“, ovvero il ricollocamento dei migranti dai vari Stati Ue allo Stato in cui sono sbarcati, senza prima aver affrontato l’emergenza dei “primary movements“, gli sbarchi, veri e propri, “che l’Italia si ritrova ad affrontare da sola“. Conte ha quindi incontrato Luigi Di Maio e Matteo Salvini, per stabilire la strategia da mettere sul tavolo sul vertice straordinario di Bruxelles di domenica.
Interessante, tuttavia, il dossier migranti redatto dall’Ocse, dove si evidenzia che “il culmine della crisi si allontana”. Secondo il rapporto gli sbarchi in Italia sono calati del 34% rispetto al 2016 e del 22% rispetto al 2015. Di contro sono aumentati dell’11% nel 2016. In particolare, sostiene l’Osce, l’emigrazione reale di italiani nel 2016 è compresa tra 125.000 e 300.000 persone. Insomma, secondo l’Ocse i migranti non costituiscono alcun pericolo, non sono un’invasione, ma rappresentano una risorsa per l’Italia e tutta Europa: “Siamo una regione del mondo, osserva direttore della Direzione Ocse per Occupazione, Lavoro e Affari Sociali, Stefano Scarpetta, che sta invecchiando rapidamente, abbiamo bisogno di forza lavoro giovane, perché la popolazione mondiale si sta invecchiando rapidamente.