Sergio Mattarella potrebbe abbandonare la nave che affonda, a rivelarlo è il quotidiano ItaliaOggi. Dopo le travagliate decisioni del governo gialloverde, che hanno aumentato il deficit e messo (più di quanto già non lo fosse) l’Europa contro il Paese, ci troviamo di fronte a un nuovo paradigma politico. Le figure che dovevano proteggere la finanza pubblica sono state messe da parte. Basta pensare al ruolo di guardiano fin qui attribuito al titolare dell’Economia, Giovanni Tria, che non solo non è stato in grado di tenere a freno le componenti politiche del Governo, ma non è neppure riuscito a parlare in nome e per conto dell’intero esecutivo.
Per questo, nonostante la scadenza del settennato di Mattarella può apparire lontana (2022), gli investitori non escludono che il presidente della Repubblica concluda anzitempo il proprio mandato. Terreno di prova potranno essere le elezioni parlamentari europee del 2019. Le spinte centrifughe potrebbero rendere impossibile la creazione di convergenze euro-nazareniche, tra popolari e socialisti europei e affini. Un asse tra conservatori moderati e forze sovraniste sarebbe dunque più reale che mai, rendendo difficile conservare gli attuali equilibri della Commissione. I nuovi equilibri euro-parlamentari, infatti, impedirebbero al Consiglio di disporre di una carta bianca nella determinazione della futura Commissione. Tesi, quella di un addio da parte di Mattarella, avvalorata dall’uscita di scena di Mario Draghi come governatore della Bce.
La notizia e la ricostruzione della vicenda e’ molto fantasiosa, tuttavia solo il tempo potrà dare fondatezza a questa premonizione che non avrebbe precedenti nella storia.