Mazzette al Campidoglio: Quattro gli indagati, coinvolti in presunti appalti per oltre 100 Mln di euro

di Emanuela Ricci

La Capitale è nuovamente al centro di un’inchiesta giudiziaria che rischia di scuotere i vertici dell’amministrazione comunale e di gettare ombre sui lavori per il Giubileo del 2025. L’indagine, condotta dalla Guardia di Finanza, ha portato alla luce un presunto giro di mazzette che coinvolgerebbe appalti per lavori stradali del valore di oltre 100 milioni di euro. Tra gli indagati figurano anche funzionari capitolini, il cui operato è ora sotto la lente d’ingrandimento delle autorità.

La notizia bomba è deflagrata in Campidoglio ieri pomeriggio, proprio poche ore prima del conferimento della prestigiosa Lupa capitolina al cantautore Antonello Venditti e a 24 ore dalla presentazione del terzo rapporto annuale alla città da parte del sindaco Roberto Gualtieri. L’annuncio delle indagini ha gettato un’ombra su quello che doveva essere un momento di celebrazione per l’amministrazione comunale.

Al momento, scrive il Messaggero, ci sono 21 indagati, di cui 14 accusati di associazione a delinquere. Poi, a seconda delle singole posizioni, vengono contestati i reati di corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, riciclaggio e autoriciclaggio. L’imprenditore romano M. P., per ottenere i ricchissimi appalti sui lavori di asfaltatura e rifacimento del manto stradale, dispensava mazzette da 10mila euro alla volta e utilità, orologi e pagamento di conti di ristoranti, a pubblici ufficiali compiacenti. Tra di loro ci sono quattro funzionari di Roma Capitale e uno di Astral. I finanzieri hanno perlustrato anche le sedi di 17 aziende riconducibili all’imprenditore, 14 delle quali si trovano a Roma, San Cesareo e Salerno. L’associazione a delinquere, oltre a lui, viene contestata anche ai prestanome delle sue società, a sua madre e suo fratello. Durante le perquisizioni a carico di Pellegrini sono stati trovati dai militari del nucleo Pef, coordinati dal colonnello Francesco Ruiz, somme di denaro in contante. Tra i destinatari dei 26 decreti di perquisiziona, ordinati dal pubblico ministero Lorenzo Del Giudice ci sono anche due agenti della polizia stradale che avrebbero fermato un camion betoniera di una delle aziende riconducibili a Pellegrini che aveva un carico superiore al consentito.

La sanzione prevista in questi casi è il sequestro del mezzo, invece sarebbe stato chiuso un occhio dai due poliziotti. Le «attività di intercettazione ed i successivi acçertamenti – sostengono gli inquirenti hanno consentito di far emergere l’esistenza di un unico disegno criminoso. A Pellegrini è contestato di non avere adempito dolosamente agli obblighi contrattuali previsti e ponendo in essere espedienti maliziosi e ingannevoli idonei a fare apparire l’esecuzione del contratto conforme agli obblighi assunti, in particolare in relazione ‘alla spessore del manto dell’asfalto e al materiale impiegato. In sostanza con il pubblico ufficiale compiacente si utilizzava meno materiale di quanto previsto. Le verifiche sono ancora in una fase embrionale e riguardano una quarantina di appalti affidati negli ultimi due anni. Sotto la lente dei inquirenti sarebbe finita anche una gara per i lavori relativi alla “Ryder Cup” di golf. Tra le società riconducibili a Pellegrini, definito negli atti promotore, organizzatore e capo dell’associazione a delinquere compare anche una società che nella primavera scorsa si sarebbe aggiudicata diverse gare – almeno quattro sarebbero quelle su cui si concentra l’attenzione degli inquirenti – nell’ambito «degli interventi essenziali e indifferibili connessi alle celebrazioni del Giubileo.

In una tesa conferenza stampa tenuta in serata, il sindaco Roberto Gualtieri ha confermato che sono stati avviati controlli approfonditi sugli interventi realizzati dalle ditte finite sotto indagine. “Abbiamo costituito una commissione ispettiva tecnica composta da esperti di lavori pubblici per verificare la corretta esecuzione delle opere”, ha dichiarato il primo cittadino, assicurando che le verifiche saranno estese “a tutto il perimetro di Roma Capitale per verificare eventuali affidamenti alle ditte coinvolte”.

Inizialmente, il sindaco aveva escluso che i lavori per il Giubileo fossero interessati dalle indagini, ma nel corso della serata ha dovuto rettificare: “Dalle prime risultanze sono emersi affidamenti, tutti effettuati secondo le procedure di legge, che includono alcuni interventi legati al Giubileo”.

Gualtieri ha poi voluto ribadire la sua “gratitudine alla magistratura per il prezioso lavoro a tutela della legalità”, sottolineando tuttavia che “questa vicenda non deve sporcare il lavoro straordinario che stiamo svolgendo”.

Nel clima di prudenza che attraversa trasversalmente i partiti, qualche consigliere ha commentato con una battuta amara: “Chi sbaglia paga”. Tuttavia, non mancano preoccupazioni più gravi: se gli illeciti venissero confermati, alcuni cantieri potrebbero essere soggetti a sequestro, con ripercussioni sui lavori in vista del grande evento religioso.

Non si è fatta attendere la reazione delle opposizioni. Il Movimento 5 Stelle ha chiesto la costituzione di una “commissione di indagine interna per il controllo degli appalti sulle manutenzioni stradali a livello centrale e dei singoli Municipi”.

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