La strategia di Giorgia Meloni in Europa si sta delineando con chiarezza. La sua abilità nel manovrare tra le varie alleanze e le sue mosse per rafforzare la posizione dell’Italia nell’UE sono evidenti. La prossima settimana sarà decisiva per confermare queste dinamiche e per definire il ruolo dell’Italia nella futura architettura politica europea. Con la sua capacità di tessere relazioni e la determinazione nel perseguire gli obiettivi strategici, Meloni si sta posizionando come una figura chiave nel panorama politico europeo
di Emanuela Ricci
La politica europea di Giorgia Meloni e la gestione degli incarichi comunitari stanno, pertanto, diventando sempre più evidenti in vista del cruciale Consiglio europeo di giovedì e venerdì prossimi. Questo incontro sarà determinante per la designazione delle nuove figure di vertice (big jobs) dell’Unione Europea. Nel frattempo, Meloni ha già incontrato Viktor Orbán lunedì scorso e lo rivedrà in queste ore nel contesto del tour che include visite anche a Macron e Scholz, in preparazione del semestre europeo a guida ungherese.
Meloni-Orbán: un’intesa strategica
L’incontro tra Meloni e Orbán non è stato solo un appuntamento istituzionale, ma un vero e proprio colloquio politico. I due leader hanno deciso di andare in Europa separati ma di convergere in seguito su dossier condivisi. Orbán rimane al di fuori del gruppo dei Conservatori e Riformisti, una scelta che Meloni trova necessaria e che non dispiace al premier ungherese perchè ha espresso forti critiche nei confronti di Ursula von der Leyen per la sua politica nella vicenda del conflitto russo-ucraino.
Meloni e la Coalizione di Centrodestra
La strategia di Meloni prevederebbe, di fatto, il rafforzamento della cooperazione con il Partito Popolare Europeo (Ppe), un processo, tra l’altro, già avviato da Antonio Tajani e Raffaele Fitto con risultati promettenti. Questo passo è fondamentale per l’integrazione della destra italiana, occidentalista e filo-ucraina, nel potere comunitario europeo. In tale ottica il prossimo Consiglio europeo sarà il palcoscenico per importanti designazioni: Ursula von der Leyen per un secondo mandato come presidente della Commissione, Antonio Costa come presidente del Consiglio europeo, e Kaja Kallas come Alto Rappresentante per la politica estera. Inoltre, Roberta Metsola dovrebbe essere confermata alla presidenza dell’Europarlamento.
Il Ruolo Chiave di Fratelli d’Italia
Meloni e il suo partito, Fratelli d’Italia (FdI), giocheranno un ruolo chiave nel sostegno a von der Leyen. Con 24 parlamentari, FdI potrebbe essere decisivo per garantire i voti necessari alla presidente uscente per evitare il rischio dei franchi tiratori durante il voto di fiducia al Parlamento europeo. Questo sostegno è cruciale considerando i malumori all’interno di alcune fazioni del PPE, dei socialisti e dei liberali.
Il Commissario Italiano: Un Ruolo di Peso per Raffaele Fitto
Nella nuova Commissione Europea, all’Italia, secondo le aspettative, spetterebbe un commissario di peso che dovrebbe essere anche vicepresidente. Il nome in pole position è Raffaele Fitto, persona di fiducia di Meloni e ben visto a Bruxelles per la sua competenza. La sua nomina a commissario al Bilancio, alla Coesione e al Pnrr sarebbe un segnale forte. Tuttavia, resta la questione di chi prenderà il posto di Fitto nel governo italiano, un compito non facile data la complessità del Pnrr.
La Roadmap di Meloni
Dopo aver confermato il suo sostegno a Ursula von der Leyen, Meloni dovrà sostenere anche altre designazioni importanti, come quella di Antonio Costa e Kaja Kallas. Questo percorso rafforzerà la posizione di Meloni all’interno dell’UE, consolidando le alleanze strategiche e assicurando un ruolo centrale per l’Italia nelle decisioni comunitarie future. La road map tracciata da Meloni prevede anche il sostegno a Roberta Metsola alla presidenza dell’Europarlamento, garantendo così una rappresentanza significativa della destra italiana nelle istituzioni europee.
Subscribe to our newsletter!