Oggi Giorgia Meloni a Milano di fronte a Coldiretti ha anticipato alcune linee del programma di governo, evidenziando che occore dare risposte immediate ed efficaci, restituire a questa nazione una strategia industriale e difendere gli interessi nazionali. “Non intendiamo fare da soli, credo nei corpi intermedi”.
Dopo un giro tra gli stand tra selfie e applausi, Meloni, ha firmato la petizione contro il cibo sintetico. A Milano ha poi incontrato anche il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi. Di fronte ad una platea gremita Meloni è subito entrata a gamba tesa sui problemi più contingenti: vi sono le misure da adottare per combattere il caro energia, perché “una responsabilità prioritaria del futuro governo è capire come intervenire sui costi energetici in questo autunno, dato che le soluzioni che può trovare l’esecutivo uscente, impegnato in una trattativa molto complessa a livello europeo, avranno efficacia solo tra qualche mese sul costo delle bollette”.
Sugli interessi nazionali Meloni ha ribadito che “non entrerò più di tanto in un’eventuale polemica ma quando qualcuno in questa Nazione segnalava che in Europa si parte dalla difesa degli interessi nazionali per arrivare a soluzioni comuni, non lo faceva perché era populista ma perché era lucido. Su questo non ci saranno dubbi e quindi bisogna tornare a partire dalla difesa del nostro interesse nazionale per trovare soluzioni comuni”.
Il premier “in pectore” Meloni nella sua prima uscita pubblica ha ricevuto applausi convinti dagli agricoltori che con l’Europa non hanno mai avuto un trattamento adeguato. Il leader di FdI ha rimarcato di voler restituire all’Italia una strategia industriale che non ha da molto tempo e la bussola del centrodestra indica un concetto molto semplice: non disturbare chi vuole fare, chi vuole creare ricchezza, chi produce lavoro, chi vuole assumere.
Usciamo da una legislatura – ricorda Meloni – nella quale si è detto che la povertà si poteva abolire con un decreto, che la crescita e la ricchezza si creavano con un decreto, non è così: “la ricchezza in questa Nazione la fanno le aziende con i loro lavoratori“. Un concetto che si aggancia al principio dell’autosufficienza, che non è “autarchia” – spiega – ma un modello anche per evitare l’eccessiva dipendenza dell’Italia dagli altri oltre che un progetto di sistema. Un altro obiettivo chiarito durante la campagna elettorale, e ribadito oggi, è quello “modificare il rapporto tra Stato e cittadini, tra stato e imprese”. ” “Serve uno stato che abbia voglia di lavorare con determinazione e con coraggio, parlando con i corpi intermedi e le associazioni di categoria”: “Non intendiamo fare da soli – chiarisce la presidente di Fratelli d’Italia – credo nei corpi intermedi, credo nella serietà di chi alcune materie le vive ogni giorno e non ho mai creduto che la politica potesse dare da sola le risposte migliori a qualsiasi problema”.
Il Finacial Times sul fascimo italiano
Sulla questione dei richiami al fascimo oggi il Financial Times ha scritto su Meloni: “E’una dura conservatrice e una nazionalista euroscettica” ma “per un revival del fascismo guardate a Mosca, non a Roma”.