Il mese scorso il governo tedesco ha annunciato l’embargo totale sulle esportazioni di armi verso l’Arabia Saudita. Notevoli le perdite per l’industria della difesa tedesca, che intende citare per danni l’esecutivo guidato dalla Merkel. Lo riporta l’agenzia di stampa italiana Nova.
In un’intervista rilasciata all’agenzia di stampa tedesca “Dpa”, Hans Cristoph Atzpodien, presidente dell’Associazione federale delle imprese per la sicurezza e la difesa tedesca (Bdsv), ha invitato il governo a non addossare alle aziende del settore “questioni puramente politiche”.
La completa sospensione delle vendite di armi tedesche all’Arabia Saudita è stata, infatti, decisa dal governo tedesco a seguito dell’assassinio del giornalista e oppositore saudita Jamal Khashoggi, avvenuto il 2 ottobre scorso nel consolato della monarchia degli Al Saud a Istanbul.
In questo contesto, ha avvertito Atzpodien, “è concepibile una citazione per danni” da parte dell’industria della difesa tedesca nei confronti del governo guidato da Merkel.
A marzo scorso, nel patto che ha formato la Grande coalizione da allora al governo in Germania, era previsto il blocco delle esportazioni di armi prodotte in Germania a tutte le parti direttamente coinvolte nel conflitto in corso in Yemen, come l’Arabia Saudita. Tuttavia, il blocco riguardava esclusivamente le vendite successive all’accordo di governo tra Unione cristiano-democratica (Cdu), Unione cristiano-sociale (Csu) e Partito socialdemocratico tedesco (Spd).
Dopo l’omicidio di Khashoggi, l’embargo sulle forniture di armi tedesche all’Arabia Saudita è diventato completo, venendo esteso alle esportazioni in corso e quelle già approvate “fino a nuova comunicazione”. Nell’intervista alla “Dpa”, Atzpodien chiede ora al governo tedesco “una dichiarazione su come continueranno” le vendite di armi prodotte in Germania all’Arabia Saudita.
Secondo il presidente del Bdsv, la politica del governo tedesco in materia di esportazioni di armi è “imprevedibile” e “spesso incomprensibile a causa di cambiamenti sorprendenti per i clienti e i paesi partner”. Tale contesto, ha evidenziato Atzpodien, ha provocato “considerevole irritazione, specialmente tra i partner europei” della Germania. Per il presidente del Bdsv, la situazione “deve cambiare” poiché “le vie speciali della Germania” all’esportazione di armi “per specifici Stati o gruppi di paesi rischiano di complicare o anche impedire progetti europei” in materia di difesa.
Le dure critiche rivolte da Atzpodien al governo tedesco giungono nella stessa giornata in cui il ministero dell’Economia ha pubblicato gli ultimi dati per il 2018 sulle esportazioni di armi fabbricate in Germania, aggiornati al 13 dicembre scorso.
Dai dati emerge come, nel corso dell’anno che sta per concludersi, l’industria della difesa tedesca abbia subito un netto calo delle vendite all’estero, pari a un valore di 4,62 miliardi di euro. Nel 2017, la cifra è stata di 6,24 miliardi di euro. Il 2018 è stato il terzo anno consecutivo di flessione per le esportazioni di armi tedesche.
L’ultima crescita del settore risale, infatti, al 2015 con un valore di 7,86 miliardi di euro. Il primo acquirente di armi tedesche è l’Algeria (802 milioni di euro), seguita da Stati Uniti (506 milioni di euro), Australia (432 milioni di euro) e Arabia Saudita (416 milioni di euro). Al declino delle vendite all’estero di armi prodotte in Germania, nota il settimanale tedesco “Die Zeit”, ha contribuito in maniera determinante l’embargo sulle esportazioni verso l’Arabia Saudita.