L’Italia con l’#Aeronautica Militare vuole lanciare micro satelliti nello spazio con l’ausilio di velivoli da caccia. Parliamo dell’#Aviolancio. L’idea è quella di usare i caccia #Typhoon come ‘lanciatori’ per mettere in orbita, a circa 250 chilometri di altezza, dei satelliti destinati principalmente all’osservazione della Terra, quindi al controllo del territorio, sia in termini di difesa che di monitoraggio in caso di emergenza.
Esiste già una sinergia tra il mondo della ricerca e dell’industria per poter sviluppare il progetto. Leader è l’Aeronautica militare, affiancata dal #Cnr, dal #Cira (Centro Italiano di Ricerche Aerospaziali) e dell’#Asi (Agenzia spaziale italiana). Tra le industrie figurano, invece, #Leonardo, #Avio e #Thales Alenia Space. La scadenza dello studio di fattibilità è prevista a dicembre 2019 con inizio dell’attività di realizzazione dei primi prototipi già a partire dal 2020.
L’agenzia Dire ha approfondito l’argomento con il colonnello Aniello Violetti, Vice Capo dell’Ufficio Generale per lo #Spazio dell’Aeronautica Militare.
Colonnello, cos’è l’aviolancio?
“L’aviolancio è la capacità dell’Aeronautica di poter lanciare piccoli satelliti- parliamo di mini e micro satelliti, mediante l’utilizzo di velivoli stessi dell’Aeronautica militare. Quello che stiamo cercando di fare è mettere a sistema per il Paese i nostri velivoli, e quindi le nostre competenze, per dare alla nazione una capacità di mettere in orbita, come un service provider, questi satelliti per garantire quello che è il controllo dello spazio aereo ma non solo, anche la sorveglianza del territorio e, eventualmente, attività di crisis management in real time. Possiamo intervenire, anche, in missioni di soccorso. La novità è proprio quella. L’approccio è completamente diverso dal passato. Quello che stiamo cercando di fare è mettere a sistema tutti gli enti di ricerca nazionali e tutte le piccole e medie imprese per realizzare una capacità nazionale”.
Perché necessitiamo di tale capacità?
“Perché al momento non abbiamo un sistema che permetta di intervenire in tempi brevi in situazioni di emergenza. Una simile capacità potrebbe dare possibilità al Paese di intervenire in tempi veramente rapidi, anche qualche giorno o massima una settimana dall’insorgenza dell’evento, e garantire la capacità di sorveglianza in caso di necessità”.“Lo studio di fattibilità, precisa Violetti, è congiunto. L’Aeronautica ha la leadership insieme al Cnr per individuare i costi effettivi dell’impresa e le capacità e capire ciò che si può realizzare realmente. Prima di procedere a grossi investimenti, allo sviluppo vero e proprio, vogliamo vederci chiaro, e capire esattamente cosa si può fare quale è il business plan, quindi con quanti soldi associati”.