Migranti: La Tunisia vieta l’ingresso alla Commissione Affari esteri Ue

Nel bel mezzo del dibattito sul patto europeo sulle migrazioni e sulle formule per contenere l’aumento degli arrivi irregolari nell’Unione europea, la Tunisia, che ha firmato un criticato memorandum d’intesa con la Commissione europea per gestire i flussi migratori, ha dato un altro segnale che l’accordo potrebbe deragliare.

Le autorità tunisine hanno posto il veto alla visita della Commissione Affari esteri del Parlamento europeo, che da ieri a sabato avrebbe dovuto analizzare la situazione economica e politica del Paese. Era previsto anche lo studio del recente accordo che Bruxelles vuole utilizzare come modello con altri Paesi di origine e di transito per ridurre l’immigrazione nell’UE. Si tratta di un accordo controverso firmato a luglio, di cui non si conoscono i dettagli, ma che prevede un pacchetto finanziario di 9 miliardi di euro – anche se legato all’approvazione dell’esborso da parte del Fondo Monetario Internazionale – che ha suscitato forti critiche a causa degli attacchi ai diritti umani attribuiti al governo del presidente tunisino, Kais Said.

Il Ministero degli Esteri tunisino ha inviato una lettera alla delegazione del Parlamento europeo in cui afferma di avere “molteplici riserve” sulla visita. “Questa delegazione non è autorizzata ad entrare in territorio tunisino“, si legge nella lettera datata mercoledì e alla quale EL PAÍS ha avuto accesso.

Gli eurodeputati, guidati dal cristiano-democratico tedesco Michael Gahler (Partito Popolare Europeo), dovevano incontrare organizzazioni della società civile, sindacati, leader dell’opposizione e rappresentanti di fondazioni politiche. Secondo le fonti del Parlamento, Gahler ha chiesto di incontrare anche le sue controparti tunisine.

Gahler ha affermato che le autorità tunisine non hanno fornito alla delegazione dell’UE alcuna ragione per il veto. “Questo comportamento non ha precedenti dalla rivoluzione democratica del 2011″, ha dichiarato la commissione in un comunicato. “Rimaniamo convinti, come l’UE chiede dal luglio 2021, che la disastrosa situazione economica e sociale in Tunisia, ulteriormente aggravata dalla crisi umanitaria, richieda urgentemente un dialogo nazionale globale, senza il quale le prospettive di uno sviluppo politico ed economico stabile in Tunisia rimangono desolanti“, aggiungono gli eurodeputati.

L’accordo per la gestione dei flussi migratori da parte della Tunisia ha generato, fin dall’inizio, malumori in diversi Stati membri a causa della mancanza di consultazioni preliminari. Fonti dell’UE hanno inoltre espresso preoccupazione per il deterioramento dei diritti dei migranti e della situazione nel Paese.

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