L’Ammiraglio di divisione (ris.) Nicola De Felice, del direttivo della Lega della Regione Lazio, domani ha organizzato una manifestazione davanti all’ambasciata tedesca a Roma per rappresentare il dissenso degli italiani al sostegno del Governo tedesco quale Stato di Bandiera alle navi ONG tedesche Sea Watch 3, 4, Alan Kurdi e Louise Michel Bansky.
Così in una nota ricevuta in redazione: “Consegnerò all’ambasciatore tedesco, Viktor Elbling, una lettera aperta indirizzata al popolo tedesco“.
Cari fratelli Tedeschi,
“dite al vostro Governo di fermare le ONG tedesche dal promuovere attivamente il traffico di schiavi del XXI secolo attraverso il Mar Mediterraneo. Chiedete al vostro Governo, ai vostri rappresentanti, di non farne parte.
Questo traffico lucroso è condotto da potenti organizzazioni criminali internazionali con terminali su entrambi le sponde di questo vergognoso commercio: Africa ed Europa. Centinaia di migliaia di giovani africani ed asiatici sono stati condotti in Europa dove li attende un futuro di criminalità, di traffico di droga, di prostituzione, di schiavitù, di miseria. È umano tutto ciò? Può ciò portare pace nelle coscienze di chi finanzia queste missioni? La realtà fa male.
Ricordate al vostro Governo dove sta il problema. Sta dove il traffico inizia. Ed è lì dove le vostre ONG devono essere presenti: in Africa, in Libia, in Tunisia, in Bangladesh. A conoscere i campi di concentramento gestiti da Governi fuorilegge, per provare la crudeltà delle aste dei mercati di schiavi. Dite ai capi del vostro Governo e delle vostre Chiese che inviare navi rende loro complici e promotori di morte in mare, non soccorritori.
Cari fratelli Tedeschi, prendete coscienza e affrontate insieme a noi Italiani con giudizio e buon senso il fenomeno migratorio clandestino, insieme possiamo fare molto e meglio. Facciamolo per il bene dell’Africa e per l’amore che abbiamo per i nostri figli.
I popoli ci sono ancora, e sanno che il mercato non è tutto e non contiene tutto e comunque non contiene le cose più importanti della vita.“