Sono 59 i migranti morti nel naufragio avvenuto questa mattina all’alba al largo delle coste di Steccato di Cutro, a 20 chilometri da Crotone. Le persone sopravvissute sono 80, di queste 21 sono state trasferite in ospedale e una di loro è in gravi condizioni. Gli altri superstiti sono stati trasferiti al Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Isola Capo Rizzuto.
Intanto, proseguono le ricerche in mare dei dispersi che vedono impegnate motovedette della Capitaneria di porto e della guardia di finanza.
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Secondo quanto raccontato dai superstiti, il natante è stato spezzato in due dalla forza del mare. Alcuni pezzi di legno sono arrivati a riva. I superstiti hanno raccontato di essere stati almeno in 250 a bordo. Secondo un’ipotesi al vaglio degli investigatori l’imbarcazione potrebbe essersi spezzata a riva mentre le persone che erano a bordo stavano già scendendo. Un’altra possibilità è che il peschereccio con a bordo i migranti si sia arenato su una secca che dista un centinaio di metri dalla battigia. Una volta ferma, la nave si sarebbe capovolta, a causa della forza del mare, sfasciandosi.
Sul posto sono subito intervenuti i soccorsi, la polizia, i carabinieri e i vigili del fuoco. Tra i soccorritori, è intervenuta la Croce Rossa Italiana, Comitato di Crotone, con ambulanze e mezzi, oltre 20 volontari, soccorritori e logisti che stanno dando supporto per il recupero dei superstiti e delle vittime.
“Profondo cordoglio per le vittime, tra le quali anche dei bambini, del naufragio avvenuto oggi sulle coste della Calabria. Un’immane tragedia che dimostra, ancora una volta, come sia necessario continuare a lavorare per impedire le partenze, collaborando con i Paesi da cui provengono i migranti. Oggi più che mai dobbiamo unirci contro i trafficanti di esseri umani, che sfruttano il business degli sbarchi offrendo a poveri innocenti la falsa promessa di un viaggio sicuro e di una nuova vita”. È quanto dichiara il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.