C’e’ una “forza cieca e irrazionale” che si muove “contro i principi fondamentali dell’umanità e che, ormai, non richiede piu’ alcuna organizzazione: e’ una “minaccia a prevedibilita’ zero”. Dal palco della festa della Polizia, il ministro dell’Interno Marco Minniti torna a ribadire le difficolta’ degli apparati di sicurezza nei confronti di un terrorismo che colpisce ovunque e con ogni mezzo possibile. San Pietroburgo, Stoccolma, l’Egitto. “Gli ultimi sono stati sette giorni terribili”, dice il titolare del Viminale: perche’ in Russia e’ stata colpita la quotidianita’ di ciascuno di noi e ad Alessandria e Tanta la convivenza religiosa. E perche’, come e’ accaduto nella capitale svedese, “quando si arriva a rubare un camion e pochi minuti dopo ci si scaglia contro un centro commerciale” si deve affrontare qualcosa di mai affrontato: “prevedere l’imprevedibile”. Dunque una sfida “al limite” per le forze di polizia dalla quale l’Italia non puo’ dirsi certo esclusa e che pero’ non puo’ essere affrontata chiudendosi, pena la perdita della propria liberta’ e dei propri valori. “Non saremo mai una fortezza Bastiani che aspetta chiusa il suo nemico” assicura Minniti, perche’ “controllare e’ vivere e non c’e’ luogo piu’ controllato di un luogo vissuto”. Ma e’ indubbio che l’approssimarsi della Pasqua, con migliaia di persone che riempiranno piazze, chiese e siti turistici del nostro paese, preoccupa non poco gli apparati di sicurezza, anche se al momento non ci sono segnali specifici di possibili azioni. Nei prossimi giorni una circolare del Dipartimento di Pubblica Sicurezza dara’ indicazioni specifiche a prefetti e questori per rivisitare gli obiettivi a rischio e rimodulare le misure, prevedendo anche la possibilita’ di predisporre una serie di difese passive in determinate aree. Ma la linea e’ quella indicata dal ministro: “rigoroso controllo del territorio” che non dovra’, in ogni caso, “limitare nemmeno per un attimo la liberta’ e la gioia” di cittadini e turisti. “Metteremo in campo tutto quello che e’ possibile – conferma il capo della Polizia Franco Gabrielli – ma l’unica risposta e’ continuare a vivere. Il terrorismo puo’ essere sconfitto solo vivendo la propria vita”. Un compito non proprio facile in un paese dove alla paura reale si aggiunge una generale sensazione di insicurezza. Lo sa bene Gabrielli che, senza giri di parole, parla di “comunita’ impaurite, preoccupate, smarrite” nonostante i dati dicano che i delitti siano in calo: dell’8,6% nel 2016, un trend che si conferma anche nei primi mesi del 2017. Alla base di questo smarrimento il capo della Polizia vede il “degrado di molte citta’” e una “sensazione di precarieta’” che nasce e si alimenta in una “crisi economica ormai decennale”. Ma, soprattutto, una “paura globale”, con il “cortile di casa che diventa il mondo”: cosi’ Londra diventa Roma, San Pietroburgo e’ Milano, Stoccolma e’ Firenze. Non piu’ luoghi distanti ma casa nostra.
di Redazione