Per agricoltura del 2030 vogliamo PAC più ambiziosa e coraggiosa. Salvaguardia reddito agricoltori è essenziale
“Non c’è sostenibilità ambientale senza sostenibilità sociale ed economica”: lo ha ribadito pochi minuti fa da Bruxelles la Ministra Teresa Bellanova al Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura e della pesca, intervenendo nella discussione sul Green Deal europeo in relazione alla Pac Post 2020.
“L’Europa verde”, ha detto Bellanova, “è un’occasione da non perdere. E voglio dirlo con forza anche in questa sede: l’agricoltura di qualità, la produzione di cibo di qualità, sono parte della soluzione. Agricoltura significa difesa degli ecosistemi e della biodiversità, noi dobbiamo supportarla: Green Deal e Pac post 2020 devono dare risposte e strumenti concreti di futuro. Non nuova burocrazia ma promozione di pratiche a livello economico, ambientale, sociale”.
“Proprio per questo, ha sottolineato la Ministra italiana, “vogliamo una Pac ambiziosa e più coraggiosa per l’agricoltura del 2030. La proposta di riforma della Pac deve essere realmente attenta al reddito degli agricoltori e delle imprese. Maggiore impegno deve significare più risorse, coerenti con gli sforzi senza precedenti che chiediamo agli agricoltori sulla tutela dell’ambiente”.
“L’Italia è pronta a fare la sua parte”, ha proseguito Bellanova, “indicando come prioritarie economia circolare, lotta allo spreco alimentare, contrasto alle nuove fitopatie, equilibrio tra approvvigionamento e sostenibilità ambientale, trasparenza nei rapporti di filiera e bilanciamento nella catena del valore. La direttiva contro le pratiche sleali è un passo importante. Adesso va assicurata trasparenza sulle etichette. I cittadini europei hanno il diritto di conoscere l’origine della materia prima di tutti gli alimenti. Su questo ci aspettiamo risposte coraggiose”.
Entrando nel merito delle questioni poste dalla Presidenza, Bellanova ha poi sottolineato come il pacchetto di proposte per la PAC post 2020 già contenga risposte concrete alle richieste di sviluppo sostenibile avanzate dalla Commissione europea, con il Green Deal, per la neutralità climatica al 2050.
“Gli interventi a favore del clima e dell’ambiente”, ha precisato, “devono essere affiancati da strumenti più incisivi per la resilienza delle imprese agricole. Green Deal e proposta di riforma della PAC considerano le misure di mitigazione ai cambiamenti climatici ma dedicano poco spazio alle misure di adattamento, mentre il mondo agricolo, proprio perché fortemente soggetto agli effetti dei cambiamenti climatici più di altri settori produttivi, ha maggiore bisogno di sostegno per rimanere competitivo”.
Inoltre, ha invitato la Ministra, al raggiungimento degli obiettivi della Strategia From Farm to Fork di imminente emanazione, dovrebbero contribuire anche il Fondo Sociale Europeo, per gli aspetti formativi, ed il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, su aspetti organizzativi, cooperazione tra soggetti, interconnessione delle banche dati, energie rinnovabili.
Quanto alla gestione del rischio, ha concluso la Ministra Bellanova, “la proposta di riforma della PAC va migliorata. Proprio per questo, per far fronte alle crisi climatiche e fitosanitarie di livello catastrofale, abbiamo chiesto l’attivazione di un fondo di mutualizzazione sul primo pilastro”.