Alfano, arginare arrivi in Libia

La crisi migratoria non può essere fermata solo nelle acque del Mediterraneo, per questo abbiamo coinvolto i paesi africani di transito”. Il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, illustra la linea della gestione dei flussi migratori in un vertice alla Farnesina dalla formazione inedita. Si riuniscono a Roma l’Alto Rappresentante dell’Ue per la Politica Estera, Federica Mogherini, con il Direttore Generale dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim), William Lacy Swing, il vice alto commissario per i Rifugiati, Volker Turk, e il Rappresentante Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite per le migrazioni internazionali, Louise Arbour. Ci sono anche i ministri degli Esteri dei principali Paesi Africani di transito dei migranti – come la Libia e gli Stati limitrofi – oltre che i Paesi europei maggiormente impegnati nella cooperazione in materia migratoria con i Paesi africani.Gli obiettivi sono, principalmente, limitare l’afflusso di migranti in Libia per alleggerire il lavoro di Tripoli e sostenere la stabilizzazione e lo sviluppo dei Paesi d’origine dei migranti, in modo da bloccare l’esodo. L’Italia si è impegnata con 31 milioni dal Fondo Africa istituito quest’anno: 10 milioni euro destinati al trust fund dell’Ue per l’Africa per rafforzare frontiere della Libia; 18 milioni destinati ai rimpatri volontari assistiti dalla Libia ai Paesi d’origine e 3 milioni destinati all’Unodc per continuare la lotta ai trafficanti di esseri umani.Per questo, i ministri degli Esteri dei Paesi che hanno preso parte al summit hanno firmato una dichiarazione congiunta. I Paesi si impegnano, nero su bianco, a: sostenere le comunità locali, con investimenti nelle regioni africane di partenza dei migranti e la creazione lavoro in loco; supportare i Paesi di transito africani nel contrastare i trafficanti di esseri umani; incrementare la mobilitazione internazionale nel contrasto al traffico esseri umani e rafforzamento delle forze di polizia; aumentare la presenza dell’Unchr per assistere i migranti nei Paesi di transito e ragionare su come incrementare i ritorni; aumentare le campagne di comunicazione per rafforzare la consapevolezza dei rischi di una migrazione irregolare. L’esperienza si ripeterà ogni sei mesi. Il prossimo appuntamento, a Roma, sarà a gennaio. Centrale, per il ministro, il supporto alla Libia: “É necessario far diminuire chi entra in Libia – afferma -. Lo spostamento della nostra azione è sempre più a Sud”. Le frontiere di Tripoli vanno difese, perché “Solo se sarà efficace il controllo dei Paesi di transito, si potrà contrastare la più grande e criminale agenzia di viaggio della storia: quella che gestisce il traffico di esseri umani.

Alfano, arginare arrivi in Libia

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