Usa-Corea del Sud: rinegoziazione accordo commerciale, Seul decisa a tutelare interesse nazionale

Secondo quanto riportato da Nova, gli esponenti di tutte le forze politiche della Corea del Sud si sono detti concordi, in merito all’esigenza di tutelare gli interessi nazionali del paese in vista degli imminenti negoziati con gli Usa per la rinegoziazione del trattato bilaterale di libero scambio. Lo riferisce il quotidiano “Korea Herald”, all’indomani dell’accordo raggiunto dai due paesi sull’avvio di trattative per emendare l’accordo commerciale, che il governo del presidente Usa, Donald Trump, giudica lesivo degli interessi economici statunitensi.

“Chiederemo alle autorità competenti di porre l’interesse nazionale in cima alla lista delle priorità”, ha dichiarato Kim Hyun, portavoce del Partito democratico sudcoreano del presidente Moon Jae-in. “Verranno probabilmente sollevate diverse perplessità in merito a differenti aree dell’emendamento all’accordo commerciale, ma l’interesse nazionale dovrebbe precedere qualunque altra cosa”, ha detto il portavoce.

Kim ha anche fatto appello ai partiti dell’opposizione parlamentare affinché sostengano il governo nel confronto con gli Stati Uniti; il Partito Saenuri, principale forza di opposizione al governo di Seul, si è già detto pronto a collaborare per tutelare l’interesse nazionale, ma ha anche criticato il governo per aver ceduto alle pressioni statunitensi, accettando di intavolare una trattativa per rinegoziare l’accordo. “Il governo ha accampato scuse e smentite, come se i negoziati non fossero avvenuti”, ha detto il portavoce del Partito Senui, Jun Hee-Kyung. “Come principale partito di opposizione, terremo gli occhi bene aperti sul presidente Moon Jae-in e sul Partito democratico, e verificheremo se sapranno tutelare l’interesse nazionale.

Corea del Sud e Stati Uniti hanno formalmente concordato mercoledì l’avvio del processo teso a emendare il trattato di libero scambio attualmente in vigore tra i due paesi, ritenuto penalizzante per gli Usa dall’amministrazione del presidente Donald Trump. Lo ha reso noto attraverso un comunicato il ministero degli Esteri sudcoreano, precisando che l’intesa sull’avvio delle discussioni è stata raggiunta a Washington, nel corso di un incontro tra una delegazione sudcoreana guidata dal ministro del Commercio Kim Hyung-chong e il funzionario del dipartimento del Commercio Usa Robert Lighthizer.

“Le due parti comprendono l’esigenza di emendare l’accordo di libero scambio per rafforzare ulteriormente i mutui benefici” che apporta ai due paesi”, recita il comunicato del ministero del Commercio sudcoreano. La legge sudcoreana prevede che spetti proprio al ministero del Commercio farsi carico delle procedure propedeutiche all’avvio delle discussioni bilaterali, a cominciare da un apposito studio di fattibilità e da una serie di audizioni pubbliche e parlamentari.

L’incontro tra le delegazioni commerciali statunitense e sudcoreana che si è tenuto mercoledì a Washington è il secondo incentrato sul tema della rinegoziazione dell’accordo bilaterale di libero scambio. Il primo incontro si era tenuto a Seul lo scorso agosto, ma non era culminato nel raggiungimento di un’intesa tra i due interlocutori. Il presidente degli Stati Uniti aveva reagito minacciando di terminare l’accordo, ma aveva desistito di fronte all’opposizione interna alla Casa Bianca, del Congresso e di importanti attori industriali. La scorsa settimana, però, il ministro del Commercio sudcoreano Kim Hyung-chong ha avvertito che le minacce della Casa bianca di uscire dall’accordo commerciale sono reali, “non un bluff”.

L’annuncio dell’avvio delle discussioni per la rinegoziazione del trattato di libero scambio costituisce una vittoria politica per il presidente Donald Trump, eletto alla Casa Bianca lo scorso novembre con la promessa di rivedere tutti gli accordi commerciali internazionali sottoscritti dal paese secondo termini più favorevoli al tessuto produttivo e ai lavoratori statunitensi. Nei mesi scorsi l’amministrazione Trump ha criticato più volte l’accordo di libero scambio in vigore con la Corea del Sud, puntando l’indice contro l’eccessivo deficit commerciale accumulato dalla prima economia globale nei confronti di quel paese. Seul ha replicato che lo squilibrio commerciale tra i due paesi sarebbe anche maggiore senza l’accordo, e ha chiesto una valutazione del suo impatto su entrambe le economie.

Gli Stati Uniti scontano nei confronti della Corea del Sud un disavanzo commerciale di 27,7 miliardi di dollari sul fronte dei beni di consumo, ma un surplus di 10 miliardi limitatamente al mercato dei servizi. Dall’entrata in vigore dell’accordo di libero scambio, ricorda la stampa sudcoreana, gli investimenti sudcoreani diretti negli Usa sono aumentati da 2,2 a 5,8 milioni di dollari, ed hanno generato in quel paese 45 mila nuovi posti di lavoro. Secondo Seul, l’accordo in vigore tra i due paesi genera benefici reciproci in termini di espansione dei flussi commerciali, investimenti e quote di mercato, e l’eliminazione delle tariffe è direttamente legata all’aumento delle importazioni di auto, macchinari, prodotti chimici e capi di bestiame statunitensi da parte della Corea del Sud.

Foto: edition.cnn.com

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