Non si fermano gli attacchi a Gaza, secondo quanto riportato da Al Jazeera nelle ultime 24 ore ci sarebbero stati un centinaio di morti in un attacco compiuto da Israele nel giorno del Natale.
In un comunicato rilasciato dal ministro della sanità di Gaza, sarebbero almeno 68 le vittime rimaste uccise in un attacco israeliano sul campo profughi di Al-Maghazi.
Intanto continua lo sforzo diplomatico per fermare la guerra e l’Egitto propone un piano in tre fasi per la fine del conflitto. In giornata il premier Benjamin Netanyahu dovrebbe riunire il gabinetto di guerra per discutere il piano di pace in tre fasi messo sul tavolo dall’Egitto. Nei giorni scorsi al Cairo si sono recati i leader politici di Hamas, della Jihad islamica e diversi rappresentanti dei governi occidentali. Il piano prevede un cessate fuoco per il rilascio degli ostaggi, la creazione di un governo di tecnici palestinesi che abbia autorità sia sulla Striscia di Gaza che in Cisgiordania e il negoziato per un accordo politico che porti alla fine completa delle ostilità.
A Rabat diecimila manifestanti per dire no alla “guerra di sterminio”. Sarah Netanyahu, moglie del premier israeliano Benyamin Netanyahu, ha scritto una lettera al Papa chiedendo il “personale intervento” per la liberazione degli ostaggi.
Il Santo Padre durante l’omelia della messa di Natale ha rivolto un emozionante messaggio “Il nostro cuore è a Betlemme, dove ancora Gesù principe della pace viene rifiutato dalla logica perdente della guerra”. Per Abu Mazen: “Il sole della libertà e dello Stato indipendente con Gerusalemme Est come capitale sta inevitabilmente arrivando”.
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