Due sono i libanesi incriminati a Beirut con l’accusa di avere cercato di organizzare su ordine dei servizi segreti israeliani l’uccisione della deputata Bahia Hariri, zia del primo ministro Saad Hariri, per provocare il caos in Libano durante la crisi seguita alle dimissioni dello stesso premier nel novembre scorso. Il quotidiano libanese Daily Star riferisce oggi che il giudice istruttore militare Riad Abu Ghayda ha incriminato Mohammad Mustafa al Dabet con l’accusa di essere un agente al servizio del Mossad e di avere operato agli ordini di un altro libanese, Walid al Naqouzi, che vive in Israele che è stato incriminato in contumacia. Gli israeliani “volevano approfittare delle dimissioni del primo ministro Hariri e hanno chiesto a Dabet di preparare un piano per assassinare la deputata Hariri per scuotere il Paese”, si legge nell’ordinanza del giudice. Secondo il magistrato, Dabet doveva poi essere fatto riparare in Turchia. Saad Hariri ha annunciato a sorpresa le dimissioni il 4 novembre da Riad, dove poi e’ rimasto per circa due settimane prima di rientrare in patria e revocare la sua decisione.