La liberazione di Mosul e’ costata cara tra 9000 e 11.000 morti, un numero quasi 10 volte maggiore di quanto riferito finora. E’ quanto emerge da un’inchiesta della Associated Press, secondo cui le forze irachene o della Coalizione a guida Usa sono responsabili per la morte di 3.200 civili, causate da bombardamenti, raid aerei o colpi di mortaio in 9 mesi, tra ottobre 2016 e la caduta dell’Isis avvenuta nell’agosto scorso. Il bilancio degli uccisi nella battaglia di nove mesi per strappare la citta’ irachena ai tagliagole dell’Isis non e’ stato ammesso dalla Coalizione a guida Usa, dal governo iracheno o dall’autoproclamato califfato. Tuttavia, un conteggio e’ stato tenuto e aggiornato da becchini, addetti all’obitorio cittadino e da volontari che si sono impegnati a recuperare i cadaveri nelle strade e sotto le macerie dei bombardamenti. La Coalizione, che ha affermato di non avere risorse per inviare degli investigatori a Mosul, ha riconosciuto la responsabilita’ per solo 326 morti. Dei quasi 10.000 morti che risultano alla Ap, circa un terzo sono vittime di bombardamenti della Coalizione e un altro terzo sono vittime della violenza frenetica dell’Isis prima della sua sconfitta, mentre non e’ stato possibile stabilire di chi sia la responsabilita’ della morte delle altre circa 4.000 vittime, rinvenute in zone e quartieri martellati da bombardamenti aerei, esplosioni innescate dall’Isis e colpi di mortaio lanciati da ogni parte.