Malgrado le prime piogge di settembre, continua l’emergenza siccità al lago di Bracciano, in provincia di Roma.
Centinaia di cittadini hanno versato acqua da bottiglie di plastica nelle acque del lago di Bracciano, “prosciugato” in questi mesi dai prelievi per dissetare la città di Roma e dalla prolungata mancanza di piogge. Un “flash mob” che è stato quasi un gesto di affetto da parte della cittadinanza verso un protagonista della storia e della vita quotidiana di tutti gli abitanti della zona.
Un atto di ribellione nonviolenta da parte di chi non si rassegna ad assistere indifferente al degrado di uno dei bacini lacustri più belli d’Italia e al dissesto del suo ecosistema naturale.
Un gesto simbolico, una testimonianza collettiva o “il grido silenzioso e disperato del nostro Lago in agonia”: “Muoio di Sete” è il nome dato all’iniziativa organizzata nel pomeriggio presso il lungolago di via Reginaldo Belloni ad Anguillara Sabazia.
I promotori su Facebook hanno sottolineato: “Il disastro ambientale è alle porte per la siccità, ma soprattutto per i continui prelievi ad opera di Acea. Non possiamo permetterci di far morire di sete il Lago di Bracciano”. Si comincia con un pò d’acqua, che non risolleverà le sorti di un lago giunto ormai ai livelli idrometrici più bassi della sua storia, ma che è almeno un auspicio di tempi migliori.
Foto: roma.fanpage.it