Seminario al Ministero della Cultura con FIMI e SIAE
Barachini: “Difendere il Diritto D’autore musicale e settore, impegno del Governo”
“L’intelligenza artificiale è una risorsa importantissima con una potenza rivoluzionaria. Ma la prima questione che riguarda il rapporto con la musica è quella della tutela del diritto d’autore. Noi saremo sempre dalla parte di chi crea. Sull’IA pongo alcune domande, la prima è sul rischio che possa diventare un’opportunità per pochi a danno di tutti gli altri, la seconda domanda è: come si può regolamentare un oceano?“
Lo ha detto il Sottosegretario di Stato alla Cultura con delega alla Musica e al relativo Diritto d’autore, Gianmarco Mazzi, introducendo il convegno ‘Musica e Intelligenza Artificiale: Opportunità, rischi e la sfida nella regolamentazione’ promosso dal Ministero della cultura, su iniziativa di SIAE (Società Italiana Autori ed Editori) e FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana) che si è tenuto oggi al Ministero della cultura. Il Sottosegretario ha fatto provocatoriamente ascoltare al pubblico presente in sala un brano generato completamente dall’intelligenza artificiale sul tema del convegno: “forse è divertente – ha concluso Mazzi – ma è certamente inquietante”.
Sono intervenuti: Alberto Barachini, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all’Informazione e all’Editoria; Diego Ciulli, Direttore agli Affari Governativi e alle politiche Pubbliche di Google Italia; Enzo Mazza, CEO FIMI e Salvatore Nastasi, Presidente SIAE; Eleonora Rosati, professoressa di Diritto della Proprietà Intellettuale all’Università di Stoccolma; Salvatore Sica, Presidente del Comitato per il Diritto d’autore del MiC e professore all’Università di Salerno e Pasquale Stanzione, Presidente del Garante per la protezione dei dati personali. Ha moderato il dibattito la giornalista Marta Cagnola.
”Il governo italiano è impegnato a difendere il diritto d’autore in tutti i settori, e lo ha fatto anche con un disegno di legge appena approvato in Senato. Ma quello della musica è un campo particolare e delicato – ha spiegato il Sottosegretario Barachini – perché la musica è un bene materiale e immateriale che va difeso nella sua sostenibilità, non solo creativa, ma anche finanziaria ed economica. È per noi fondamentale difendere il diritto d’autore musicale e dell’intero settore creativo“.
“Dietro tutte le riflessioni su questi temi non c’è nessun atteggiamento di neoluddismo. Nessuno di noi sogna o pensa o ha in mente di opporsi all’evoluzione tecnologica per due ragioni: perché non è culturalmente corretto e perché soprattutto sul piano dell’efficienza totalmente inutile – ha affermato Salvatore Sica, Presidente del Comitato per il Diritto d’Autore del Ministero della Cultura – L’AI non può significare la morte del diritto d’autore. Le nuove opportunità offerte dalle tecnologie devono rispettare l’irrinunciabile apporto creativo dell’essere umano”.
“Quella dell’Intelligenza Artificiale è la terza rivoluzione del settore musicale dopo il download e lo streaming, tutte e tre totalmente disruptive in cui la regolamentazione è e deve rimanere l’elemento determinante, oltre che modello di business – ha dichiarato Enzo Mazza, CEO FIMI – in uno scenario in cui il training delle piattaforme di Generative AI si è ormai effettuato rastrellando contenuti protetti, l’obiettivo è ora quello di stabilire delle regole che tutelino e valorizzino la crescita economica dell’intera filiera. Si rende pertanto necessario confermare il quadro normativo europeo che consenta ai titolari di diritti di essere remunerati adeguatamente e al contempo assicuri alle stesse piattaforme di svilupparsi: l’innovazione tecnologica non è infatti una nemesi dell’industria musicale, ma deve restare salda la matrice umana che la alimenta”.
“Entro il 2028 gli autori e gli editori mondiali perderanno quasi 22 miliardi di euro di diritto d’autore, questo è un danno enorme – ha sottolineato Salvatore Nastasi, presidente SIAE – c’è un disegno di legge che è stato appena approvato che va nella direzione giusta, cioè quella di tutelare la creatività umana. È però necessario ancora uno sforzo per chiedere maggiore trasparenza a questi motori AI e garantire il cosiddetto opt-out, cioè l’obbligo di espressa autorizzazione da parte dell’autore all’utilizzo dei suoi contenuti da parte dell’intelligenza artificiale. Come SIAE, a rappresentanza di oltre 120mila autori ed editori italiani ovviamente abbiamo gli occhi aperti e saremo molto vigili sulla situazione”.
“La macchina, lo sappiamo bene, non ha mai espresso emozioni. L’intelligenza artificiale non è altro che un recipiente dove ci sono tutti i contenuti, mischia le carte e tira fuori una canzone – ha commentato il cantautore Gigi D’Alessio in video collegamento – poi che fine faranno i Mogol, i Migliacci, i Baglioni?”.
“Un autore che crea una determinata opera significa che sta dando una parte dei propri dati personali – ha spiegato Pasquale Stanzione, Presidente del Garante per la protezione dei dati personali – Dunque la creatività significa che noi stiamo discorrendo della identità personale dell’autore che, per questo, può rifarsi alla protezione enorme del Regolamento generale sulla protezione dei dati”.
“Il diritto d’autore è la forma legale della creatività ma è anche, fin dall’inizio della storia, uno strumento di regolazione tecnologica – ha detto Eleonora Rosati, professoressa di Diritto della Proprietà Intellettuale all’Università di Stoccolma – ricordiamoci che Chat gpt è stata svelata al mondo intero nell’autunno 2022 e sono sorti subito i primi dubbi: come viene effettuato l’addestramento? Quando parliamo di training non ci riferiamo semplicemente a dati, ma a contenuti di opere protette dal diritto d’autore e da una serie di altre norme”.
“Continuiamo ad esplorare le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale con un approccio responsabile e in stretta collaborazione con i nostri partner dell’industria musicale: artisti, autori, produttori, manager e creativi – ha concluso Diego Ciulli, Direttore agli Affari Governativi e alle politiche Pubbliche di Google Italia – da tempo l’IA è parte integrante del nostro lavoro, con applicazioni che vanno dalla tutela del diritto d’autore alle raccomandazioni che permettono ai fan di scoprire nuovi talenti. Guardando al futuro, continueremo a investire in strumenti di IA che supportino e potenzino la creatività di artisti e autori. In ogni nostra iniziativa legata all’IA, ci impegniamo a sviluppare soluzioni che portino benefici all’intero ecosistema. Se gestita nel modo giusto, l’IA può aprire strade sicure, affidabili e redditizie per accelerare la crescita della musica”.
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