(Nicola Simonetti) Problemi del pianeta cancro. Oltre 3.300.000 italiani (5% della popolazione) convivono con un tumore cui si prevede, quest’anno, un’aggiunta di 373.000 nuovi casi (più di 1.000 al giorno) di cancro.
Ogni paziente si è scontrato e si scontra con disparità di trattamento che originano tempi e qualità della prestazione diversi e spesso conflittuali.
Per migliorare la situazione, è sorto, ieri 23 ottobre, a Roma, il nuovo Intergruppo parlamentare (presenti tutti i Gruppi) “Insieme per un impegno contro il cancro”, che fa riferimento all’accordo di legislatura siglato il 7 febbraio scorso fra le 21 Associazioni di pazienti oncologici del progetto “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere” e le forze politiche. Un progetto ideato e coordinato da Salute Donna onlus: il più grande progetto di advocacy in ambito Salute mai realizzato in Italia.
L’incontro che suggella ufficialmente il progetto è stato moderato dal dr. Francesco Giorgino (TG 1).
“Intravedo ora la possibilità di avere con le Istituzioni un dialogo più maturo e fattivo che sappia scardinare – dice A.M. Mancuso, presidente Salute Donna onlus – certe politiche che ancora oggi, specie in alcune Regioni rendono arduo il cammino delle persone colpite da tumore”.
“Il nuovo Intergruppo – dice il sottosegretario Garavaglia – potrà essere un ottimo interlocutore per una migliore assistenza e cura dei pazienti. Esso costituirà un nuovo momento di confronto fra politici, operatori sanitari, pazienti e caregiver che, nel corso di questa Legislatura, si faranno promotori di istanze molto concrete e puntuali verso il Governo finalizzate alla tutela dei diritti dei pazienti e alla loro migliore presa in carico”.
L’Accordo di Legislatura sarà recepito in una mozione. Questo atto di indirizzo politico impegnerà il Governo sui 15 punti elencati nell’Accordo, rispecchiando le intenzioni di tutti i soggetti che partecipano al progetto ed aprirà riflessione sugli strumenti utili per assicurare la migliore presa in carico dei pazienti.
“La solidarietà – aggiunge Mancuso – non è mai mancata, ma intravedo ora la possibilità di avere con le Istituzioni un dialogo più maturo e fattivo che sappia scardinare certe politiche che ancora oggi – soprattutto in alcune Regioni italiane – rendono arduo il cammino delle persone colpite da tumore”.
In questi anni abbiamo imparato molto sul territorio e crediamo di aver acquisito le competenze e la duttilità per farci sentire nel modo giusto sia a livello nazionale che regionale. Interagiremo inoltre con la futura delegazione italiana al prossimo Parlamento Europeo per portare anche in quella sede le nostre istanze, che saranno sempre basate su problemi concreti, non ultimo l’accesso alle terapie innovative e alla sostenibilità dei sistemi sanitari.
“L’attivazione di Reti di patologia nel SSN in ambito Oncologico ed Ematologico, come realizzato in Puglia – ha detto la prof. Giorgina Specchia direttore ematologia con trapianto del policlinico università di Bari – sta contribuendo ad ottimizzare ed uniformare i percorsi di diagnosi e cura di tutti i pazienti affetti da neoplasie del nostro Paese.
Ma i propositi e le iniziative funzionano solo se essi si mutano in realizzazioni a favore dei malati per garantire ad ogni paziente la migliore cura oggi disponibile nel mondo”.