In questi giorni a Londra il vertice della Nato per celebrare i 70 anni dalla firma che ne ha sancito la costituzione. Un vertice che si preannunciava rovente per via delle recenti esternazioni del presidente francese Macron: “la Nato è in una specie di morte cerebrale” e per il piglio agguerrito di Donald Trump che da giorni minaccia di imporre dazi alla Francia e all’Italia per via della web tax.
Trump non si è fatto smentire e dall’Ambasciata Usa in Gran Bretagna ha subito precisato: “attorno alla Nato c’è «uno spirito favoloso fatta eccezione per un Paese”. Quale? Sulla morte celebrale della Nato Trump ha così chiosato: “Sì solo che poi la Turchia ha risposto che quello cerebralmente morto è lui: una cosa interessante (tie!). “Penso che sia un insulto — ha continuato Trump —. È una frase dura, un’affermazione molto, molto cattiva all’indirizzo di 28 Paesi. In Francia c’è un’alta disoccupazione, non stanno andando bene economicamente: non puoi andare in giro a fare queste affermazioni sulla Nato, è una mancanza di rispetto. Nessuno ha bisogno della Nato più della Francia“.
Trump poi si è soffermato sui timori di un’escalation nella guerra commerciale con la Cina e sul fatto che gli Usa ne starebbero traendo un vantaggio: “Stiamo andando molto bene con la Cina in questo momento e possiamo andare ancora meglio. In qualche modo mi piace l’idea di aspettare fino a dopo le elezioni americane: un accordo con la Cina dipende da una cosa sola: voglio farlo?“.
Altra spina del vertice è l’atteggiamento della Turchia, sempre più vicina alla Russia di Vladimir Putin e impegnata in una campagna militare in Siria contro i curdi, alleati dell’Occidente. Il presidente Erdogan è stato ricevuto ieri a Downing Street assieme a Macron e alla cancelliera tedesca Angela Merkel, in un clima tesissimo.
Sempre oggi il premier italiano, Giuseppe Conte, incontrerà Donald Trump al quale dovrà rendere conto della web tax.
La Nato a sud
Alessandro Politi su Euronews.it ha trattato un aspetto vitale per l’Alleanza nel sud dell’Europa. Cosa c’è ancora da difendere in Europa e nel mondo? Ma soprattutto qual è il ruolo del fianco sud della Nato, i Paesi d’Europa come Portogallo, Spagna, Italia, Grecia, Turchia cosa devono affrontare? E cosa devono far capire agli alleati? E ancora: le basi Nato e Usa hanno sempre e comunque ragione di esistere? Secondo Alessandro Politi, direttore della Nato Defense college Foundation, è fondamentale capire per il sud d’Europa i rischi che provengono da quei Paesi che stanno vivendo situazioni di instabilità, o con i quali sussistono dei problemi in questo momento, ma che sono anche nostri fornitori.