di Antonio Adriano Giancane
È stato ritrovato e portato a terra il corpo di Hannah Lynch, la figlia diciottenne del magnate inglese Mike Lynch, ultima dispersa del naufragio del veliero Bayesian. I sommozzatori dei Vigili del fuoco, impegnati incessantemente da lunedì mattina, hanno localizzato il cadavere a 50 metri di profondità, dove la giovane è rimasta intrappolata in una delle cabine dello yacht.
Hannah Lynch era l’ultima vittima mancante all’appello tra le sette persone decedute nel tragico incidente. La madre della ragazza, Angela Bacares, ha riconosciuto il corpo della figlia, dopo aver già identificato la salma del marito, anch’egli deceduto nel naufragio. La passione per la poesia, per la scrittura e per i documentari le avevano permesso alla giovanissima Hannah di distinguersi presso la Latymer Upper School, prestigioso liceo privato di Londra che conta Hugh Grant e Alan Rickman tra i suoi ex alunni. Avrebbe presto iniziato gli studi a Oxford per coronare un sogno dedicandosi allo studio della letteratura.
Il disastro, che ha scosso profondamente la comunità internazionale, aveva già portato al ritrovamento, due giorni fa, dei corpi di Jonathan Bloomer, presidente della Morgan Stanley International, e di sua moglie Judy, oltre a quelli dell’avvocato Chris Morvillo e della moglie Neda. Il corpo dello chef canadese-antiguano Recaldo Thomas, era stato recuperato poco dopo l’incidente, all’esterno del relitto.
Un portavoce della famiglia Lynch ha rilasciato una dichiarazione in cui ha espresso lo stato di devastazione e choc in cui versano i familiari, aggiungendo: “I nostri pensieri sono rivolti a tutte le persone colpite da questa tragedia. Desideriamo ringraziare sinceramente la guardia costiera italiana, i servizi di emergenza e tutti coloro che hanno contribuito al salvataggio. Chiediamo ora che la nostra privacy sia rispettata in questo momento di indicibile dolore.”
La Procura di Termini Imerese ha disposto l’autopsia sui corpi delle sette vittime e ha avviato un’inchiesta per naufragio e omicidio plurimo colposi. Il procuratore Ambrogio Cartosio ha già interrogato i 15 superstiti, tra cui il comandante James Cutfield, raccogliendo elementi sulla possibile catena di errori che avrebbe portato all’affondamento del veliero. Nei prossimi giorni, si attende la firma dei primi avvisi di garanzia.
In un momento così doloroso, la comunità si stringe attorno alla famiglia Lynch e a tutti coloro che sono stati colpiti da questa immane tragedia. Si auspica che venga rispettato il desiderio della famiglia di affrontare il lutto in privato, lontano dai riflettori, mentre la giustizia cerca di fare chiarezza sulle dinamiche del disastro.
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