Le condizioni di salute dei migranti a bordo della Nave Diciotti hanno destato la preoccupazione del comandante che ha richiesto l’intervento dei sanitari. Nella tarda mattinata sul pattugliatore Diciotti sono saliti gli ispettori del ministero della Salute, dottori dell’Usmaf e regionali per un controllo medico. I sanitari dopo aver avuto il “placet” del ministro Giulia Grillo, hanno ordinato lo sbarco di 16 migranti a (11 donne e 5 uomini) causa delle loro precarie condizioni di salute (non serve in questi casi il via del Viminale). Sulla nave sono inoltre stati portati dei tappetini da notte, materiale per l’igiene intima e di prima necessità offerti dalla Croce rossa italiana. Mentre per provare a sbloccare la situazione, le ongAlterego-Fabbrica dei diritti, K-Alma e il movimento LasciateCIEntrare hanno deciso di presentare un ricorso urgente al Tar di Catania che ritengono “illegittimo” il loro trattenimento e “violate tutte le normative in materia”.
Sulla Diciotti, dove nei giorni scorsi erano stati segnalati anche diversi casi di scabbia, sono rimaste complessivamente 124 persone tra eritrei, migranti delle Isole Comore, bengalesi, siriani, un egiziano ed un somalo.
I 16 migranti sbarcati saranno portati nell’ospedale Garibaldi di Catania. Le donne, 11 eritree, saranno trasferite in codice rosa nel reparto di ginecologia. Secondo quanto si apprende gli altri cinque migranti, maschi, sarebbero affetti tre da tubercolosi e due da polmonite.
Matteo Salvini, nel frattempo, conferma la tranquillità e sottolinea di essere al lavoro, “con buone prospettive”, per “una soluzione positiva” del caso (potrebbe autorizzare le procedure di riconoscimento dei migranti a bordo della Nave). “Ogni denuncia è per me una medaglia al valore”, ha detto, in riferimento alle indagini preliminari della Procura di Agrigento. Un centinaio sarebbero gli esposti presentati da comuni cittadini.
A Roma il Procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio ha ascoltato, presso la Procura di Roma, alcuni funzionari del ministero dell’Interno nell’ambito dell’inchiesta sulla nave della Guardia Costiera ferma nel porto di Catania.
In un tweet, l’ex premier e senatore Pd Matteo Renzi scrive: “Ci sono 150 eritrei e 43 italiani presi in ostaggio dai post Facebook di qualche ministro. Ma i diritti umani valgono più dei ‘mi piace’ sui social. Noi siamo l’Italia, non uno Stato canaglia: restiamo umani e #Fateliscendere”. Il Pd chiede al premier Conte di riferire subito in Parlamento.
Ha invece scritto su Twitter il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli – Il governo sta solo chiedendo alla Ue di dare un senso alla propria esistenza, rispettando quanto scritto dopo vertice fine giugno”.