di Antonio Adriano Giancane
Lo Stato Maggiore della Difesa ha reso noto che nell’ambito dell’operazione dell’Unione Europea Aspides, il cacciatorpediniere Caio Duilio ha abbattuto due droni, in attuazione del principio di autodifesa.
L’Operazione Aspides ha il compito di difendere la libertà di navigazione e le rotte commerciali. Nave Duilio continua la propria attività.
Sembra facile ma non lo è affatto. Immaginate di stare all’interno di una nave militare in mezzo al mare mentre vi sparano contro oggetti minacciosi, potenzialmente in grado di farti affondare. Una sensazione di paura mista a rassegnazione, questo lo stato d’animo di circa 200 marinai del Duilio che, nel corso della scorsa notte, hanno subito un altro attacco, per fortuna neutralizzato dagli artiglieri della nave grazie ad un’arma tutta italiana ed utilizzata, per la sua efficacia, da oltre 50 marine militari sparse in mezzo mondo. Il cannone Oto Melara 76/62, in grado di sparare 120 colpi al minuto. Per fortuna i nostri equipaggi sono addestrati anche a queste situazioni di crisi, dimostrando così al gruppo ribelle Houthi che la “guardia” è molto alta sulla nave militare italiana: “anche di notte”.
Il portavoce degli Houthi. “L’abbattimento di nostri droni da parte della marina militare italiana costituisce una nuova conferma che l’Italia si è voluta schierare a fianco dei nostri nemici e a difesa di Israele”. Lo ha detto all’ANSA Abdennaser Mahamed, funzionario del dipartimento dei media della presidenza della Repubblica (Houthi) di Sanaa, precisando tuttavia che “l’Italia per il momento non è un nostro obiettivo diretto“.
“L’Italia e gli altri Paesi della coalizione filo-israeliana dimostrano di non voler calmare la situazione o contenere il raggio del conflitto. Vogliono invece espanderlo in tutto il Mar Rosso. Ma saranno le forze yemenite a determinare il teatro delle operazioni“, ha aggiunto il funzionario. “Queste operazioni – ha detto Mahamed – rimangono mirate su due obiettivi: impedire alle navi israeliane di dirigersi verso la Palestina occupata e colpire le navi americane e britanniche, per il sostegno americano e britannico a Israele nell’aggredire Gaza“.
Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha commentato a caldo da Verona, in occasione della manifestazione LetExpo2024: “Non basta l’approccio militare, che serve per dare sicurezza, ma il tema di cui si parlerà nelle prossime settimane è quello di affiancare altri sistemi, altri interventi, altre trattative politiche e diplomatiche per far cessare questi attacchi che poi non incidono, come vorrebbero nelle dichiarazioni degli Houthi, sulla guerra a Gaza, ma soltanto sull’economia italiana o dell’Europa“. Ha poi aggiunto: “Si tratta di una zona che è diventata pericolosa, nella quale gli Houthi sono passati dagli attacchi ai mercantili alle navi militari. C’è una evoluzione continua delle modalità di attacchi. Anche questa notte gli attacchi sono stati condotti in modo diverso“.
Cannone Oto Melara 76/62
L’OTO Melara 76/62 è un cannone multiruolo progettato e prodotto dalla Società italiana Leonardo-Finmeccanica (precedentemente da OTO Melara, confluita nel gruppo il 31 dicembre 2015). Il cannone è caratterizzato da una cadenza di tiro molto elevata, soprattutto nella versione Super Rapido (120 colpi al minuto), che lo rende particolarmente adatto per la difesa antiaerea e anti-missile e per la difesa di punto, anche se, visto il suo calibro, può essere usato anche in altri ruoli come il bombardamento navale e costiero. Il cannone è dotato di munizionamento convenzionale, che varia a seconda del tipo di impiego e la sua polivalenza di usi è data anche dalla gran quantità di tipi di munizionamento che vanno dall’incendiario al perforante, fino ai proiettili a frammentazione con spoletta di prossimità.
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