I talebani sono pronti ad annunciare il nuovo governo, dopo tre settimane di colloqui. Ad affermarlo un membro della commissione culturale citato da Tolo News. Secondo un analista afghano citato dall’emittente, ci saranno decine di ministeri tecnici. Tolo News ha anche riferito della presenza a Kabul del capo dell’intelligence del Pakistan.
Il direttore della potente agenzia di intelligence pakistana, Inter-Services Intelligence (ISI), tenente generale Faiz Hameed, ha compiuto ieri una visita a sorpresa a Kabul per cercare di mediare tra le fazioni rivali dei talebani. Ad intercettarlo in un hotel della capitale una troupe televisiva britannica che gli ha chiesto il motivo della visita nel martoriato paese: “sono qui per un incontro con l’ambasciatore del Pakistan in Afghanistan”. Non ha risposto sulla possibilità di incontrare la leadership dei talebani, con cui l’Isi ha tradizionalmente stretti rapporti.
Nel corso della giornata sono poi emersi alcuni dettagli della visita. Hameed ha incontrato Gulbuddin Hekmatyar, il leader pashtun sostenuto dal Pakistan e fondatore del partito afghano Hezb-e-Islami Gulbuddin. Si dice che a Hekmatyar, che ha servito due volte come primo ministro dell’Afghanistan negli anni ’90, i talebani chiederanno di unirsi a un governo di coalizione. Si dice anche che Islamabad stia facendo pressioni sui talebani affinché includano figure non talebane nel loro gabinetto, e quindi formino una partnership di governo con elementi non talebani.
Persistono, tuttavia, pesanti discussioni tra le due fazioni più influenti dei talebani sulle nomine del nascente governo.
Una fazione è guidata dal cofondatore del gruppo, il mullah Abdul Ghani Baradar, e l’altra dal vice leader talebano, Anas Haqqani. Quest’ultimo è il fratello di Sirajuddin Haqqani, che guida il potente Haqqani Network, un gruppo militante che lavora a stretto contatto con i talebani ma ha mantenuto la sua indipendenza operativa. Ci sono state anche segnalazioni che alcuni membri della milizia Haqqani hanno scambiato colpi di arma da fuoco con unità talebane a Kabul lo scorso venerdì.
In sintesi il capo degli 007 pakistano Hameed, si pensa si sia recato a Kabul per aiutare le fazioni a trovare un punto d’intesa, per supportare l’organizzazione dell’esercito afghano e per accelerare l’apertura dell’aeroporto della capitale. Si è anche scoperto, nel corso della giornata, che l’intelligence pakistana ha aiutato i talebani a sconfiggere l’ultima sacca di resistenza nel Panshir.
Capitolo Panshir
I talebani hanno annunciato poche ore fa di aver preso il controllo “totale” della valle del Panshir, popolata dai ribelli guidati da Ahmad Massoud. “Con questa vittoria il nostro Paese e’ ora completamente fuori dal marasma della guerra”, ha riferito in una nota il principale portavoce dei talebani Zabihullah Mujahid. Alcuni degli insorti sono stati sconfitti mentre i rimanenti sono fuggiti dalla valle. Mujahid, nella nota, assicura la gente del Panshir che non ci saranno discriminazioni nei loro confronti: “Voi siete tutti nostri fratelli; serviremo insieme per un obiettivo e una nazione“. Ahmad Massoud, il leader del Fronte di resistenza nazionale (Nfr) dell’Afghanistan, aveva annunciato ieri che il suo gruppo era pronto a fermare i combattimenti se i talebani avessero interrotto “i loro attacchi e il movimento militare in Panjshir e Andarab“. L’Nrf ha anche annunciato l’uccisione del suo alto comandante Fahim Dashtay nell’attacco dei talebani. Un portavoce dell’Nrf in un messaggio su Twitter ha affermato: “Siamo bombardati da droni pakistani, siamo sotto l’invasione diretta dell’Isi (agenzia pakistana di spionaggio)”.
Il Segretario di Stato Usa in Qatar
Il segretario di Stato americano Antony Blinken e’ partito ieri sera per il Qatar nel suo primo viaggio da quando i talebani hanno preso il potere in Afghanistan, alla ricerca di un fronte unito con gli alleati. Il ricco emirato del Golfo e’ un centro per la diplomazia sull’Afghanistan (anche l’Italia trasferirà i suoi uffici consolari a Doha).
Dopo il Qatar, mercoledi’ Blinken visitera’ la base aerea di Ramstein in Germania, che ospita temporaneamente migliaia di afgani in viaggio verso gli Stati Uniti. Il segretario di Stato terra’ li’ una riunione ministeriale virtuale sulla crisi con funzionari di 20 paesi. Blinken, per ora, non ha intenzione di incontrare i talebani, che hanno anche fatto di Doha una base per la loro diplomazia e da dove hanno negoziato il ritiro degli Stati Uniti con la precedente amministrazione statunitense di Donald Trump.
Caos Afghanistan
E’ un Afghanistan molto vicino al caos e molto lontano dalla “sicurezza e dall’inclusivita’” promesse dal mullah Abdul Ghani Baradar. Le repressioni continuano con violenza, ieri una poliziotta incinta di otto mesi e’ stata uccisa a colpi d’arma da fuoco nella sua casa di fronte ai familiari. La donna, che lavorava nella prigione locale ed era incinta di otto mesi, e’ stata freddata in casa di fronte ai suoi parenti da uomini che, secondo un testimone, parlavano arabo e non pashtu. I familiari della vittima hanno puntato il dito contro i talebani e fornito delle foto che mostrano schizzi di sangue sul muro in un angolo della stanza e un cadavere con il volto sfigurato, ma la ricostruzione della dinamica e’ complicata dalla paura che spinge al silenzio i parenti. Un’uccisione che segna un’escalation della violenza contro le donne dopo la repressione, sabato, con lacrimogeni e colpi con i caricatori dei fucili di una manifestazione a Kabul. Un decreto vieta le classi miste nelle università’ e impone il niqab alle studentesse. E di donne al governo non se ne parla.
Secondo Milley, una situazione da guerra civile
Una situazione che il capo di stato maggiore dell’esercito Usa, generale Mark Milley, ha definito da “guerra civile” evocando il rischio di una ripresa del terrorismo. “Non so dire se i Talebani riusciranno a governare, a consolidare il loro potere – ha osservato -, ma vedo buone probabilita’ per una guerra civile estesa che potrebbe portare a una ricostituzione di Al Qaida o a una crescita dell’Isis o di altri gruppi terroristici“.