“Niente soldi alla Polonia finche’ non sara’ risolto il contenzioso sullo Stato di diritto”. Così ha esordito il premier olandese Mark Rutte annunciando al suo Parlamento che, in occasione del Consiglio Ue, chiedera’ formalmente alla Commissione di congelare il Pnrr polacco finche’ non si risolvera’ la querelle giuridica tra Bruxelles e Varsavia.
Una dichiarazione che pesa ad una settimana dal Consiglio Ue quando il premier polacco Mateusz Morawiecki interverra’ in Aula al cospetto del commissario Ursula von der Leyen. L’Ue sul caso, nel frattempo, sta ancora facendo le sue valutazioni in merito alla sentenza con cui la Corte Costituzionale polacca ha contestato il primato del diritto europeo.
“Vogliamo che la nostra analisi sia incontestabile”, ha spiegato il portavoce della commissione Eric Mamer. La dead line è fissata al 2 dicembre prossimo, quando l’avvocato generale della Corte di Giustizia Ue si esprimera’ sul ricorso avanzato dall’Ungheria e dalla stessa Polonia sulla condizionalità dello Stato di diritto in merito all’erogazione dei fondi del Pnrr.
Ma il tempo stringe e gli schieramenti europei sono in fibrillazione, anche perche’, previa proposta della Commissione, i Pnrr nazionali vanno approvati comunque da una maggioranza qualificata di Stati Membri.
“Una procedura di infrazione” nei confronti della Polonia e’ “probabile”, ha anticipato la vice presidente Ue Vera Jourova alle commissioni Esteri e Politiche Ue di Camera e Senato. Subito dopo Jourova ha visto il sottosegretario agli Affari europei Enzo Amendola che ha detto: “L’Italia sostiene la Commissione europea nel rispetto del primato dello Stato di diritto nell’Unione”. In serata, il premier Morawiecki ha cercato di stemperare i toni: “Siamo uno Stato sovrano ma siamo a pieno titolo in Ue, la Polexit e’ una bugia”.
Nel frattempo la frattura tra gli europeisti e il fronte dei Paesi euroscettici si allarga. A finire nel mirino e’ il premier sloveno Janez Jansa che con un tweet rilancia una vecchia infografica in cui sono raffigurati 13 eurodeputati o ex eurodeputati “burattini di George Soros” a Strasburgo.
Jansa e’ diventato celebre per i suoi tweet, spesso sconsiderati, solo che questa volta e’ anche presidente di turno dell’Ue. Il presidente David Sassoli ha bacchettato Jansa chiedendo di “smetterla con le provocazioni e rispettare gli europarlamentari”.