In Ucraina cresce l’allarme per una nuova imminente offensiva russa su larga scala. Mosca avrebbe iniziato a dispiegare navi e sottomarini con armi nucleari tattiche nel Mar Baltico e starebbe ammassando caccia al confine con l’Ucraina, secondo fonti d’intelligence. Ma gli Usa frenano: non abbiamo evidenze.
Per ora nessun jet della all’Ucraina
La fornitura di jet da combattimento all’Ucraina “non è al centro dell’attenzione per ora”. Lo ha detto il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, in un’intervista all’emittente Ard. “Se il cielo sopra l’Ucraina rimarrà sicuro per i prossimi tre o quattro mesi, allora potremo parlare di tutti i passi successivi”, ha detto Pistorius sottolineando che la priorità è garantire la sicurezza dello spazio aereo, il che richiede un sistema di difesa aerea operativo con munizioni sufficienti.
Sull’invio dei jet in Ucraina ha detto il ministro della difesa italiano, Guido Crosetto “non abbiamo parlato sicuramente di argomenti di questo tipo”. Riguardo alla fornitura del sistema Samp-T, in queste riunioni “non si parla di cose tecniche: si parla di volontà politica, di visione, della possibilità di fare finire la guerra e interrompere la guerra. Non si parla di particolari tecnici“, dei quali si occupano i vertici “delle forze armate“, aggiunge. La riunione di oggi “è stata concentrata sull’Ucraina e sul fronte est. L’Italia non ha cambiato idea: il sostegno è all’Ucraina, alla libertà dell’Ucraina e al diritto di una nazione di rimanere integra e libera, di non essere attaccata e vedere distrutte le proprie infrastrutture e ucciso il proprio popolo”.
Crosetto sulla terza fase della guerra ha detto:”E’ quasi un anno che parliamo ogni giorno di possibile escalation, perchè succede così quando ci sono conflitti armati e quando una delle potenze in campo è dotata di ogni tipo di armamento. Ma le persone che si occupano di queste cose nella loro vita e da sempre, escludono che ci possa essere una escalation nelle prossime settimane e nei prossimi mesi”.
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Intanto per la prima volta dalla fine della Guerra Fredda, Mosca ha ricominciato a dispiegare navi con a bordo armi nucleari tattiche, la stessa tipologia di missili che ha minacciato di lanciare sull’Ucraina: a rilevarlo è stato il servizio di intelligence norvegese nel suo rapporto annuale. “La parte fondamentale del potenziale nucleare russo è sui sottomarini e sui vascelli di superficie della Flotta del Nord“, scrivono gli 007 di Oslo. “Una minaccia particolarmente seria in diversi scenari operativi in cui i Paesi della Nato potrebbero essere coinvolti. Si prevede che la Russia potenzierà il suo arsenale atomico”.
Le agenzie d’intelligence occidentali sostengono che la Russia stia ammassando aerei al confine con l’Ucraina, segnale che Mosca potrebbe usare questi velivoli per supportare un’offensiva di terra: lo ha scritto il Financial Times. La guerra, a quasi un anno dal suo inizio, potrebbe entrare in una nuova fase. Per questo motivo, i Paesi occidentali hanno fornito all’Ucraina asset di difesa aerea e munizioni per cercare di contenere l’eventualità di un’ondata di attacchi aerei. Due funzionari hanno segnalato che le intelligence di Paesi Nato hanno rilevato che Mosca sta dislocando aerei ad ala fissa al confine con l’Ucraina.
“E’ assolutamente chiaro che abbiamo una breve finestra di tempo per aiutare gli ucraini a prepararsi per un’offensiva e che essi hanno necessità abbastanza specifiche“, ha spiegato al FT un alto funzionario dell’amministrazione Usa, il quale ha valutato come “abbastanza impoverita” la forza di terra russa e questo indica che Mosca “si sposterà su attacchi aerei“. Mosca ha usato in maniera abbastanza limitata i suoi aerei dall’inizio della guerra. Secondo le valutazioni d’intelligence, al momento la forza aerea russa “potrebbe essere abbastanza ben preservata”, a quanto dice un diplomatico Nato. Ci si attende quindi che venga usata per “tentare di disabilitare le difese aeree ucraine“.
Per ora il segretario alla Difesa Usa Lloyd Austin ha ridimensionato l’allarme. “Per quanto riguarda il fatto che la Russia stia ammassando o meno i suoi aerei per un massiccio attacco, al momento non lo vediamo. Sappiamo che la Russia ha un numero considerevole di aerei nel suo inventario e molte capacità rimaste“.
Le fasi della guerra
L’intelligence di Kiev sostiene che Putin avrebbe ordinato alle sue forze di impadronirsi del Donbass prima della fine della primavera. L’offensiva di Mosca, secondo alcuni osservatori, potrebbe iniziare tra meno di dieci giorni, in occasione della Giornata dei difensori della patria della Russia.
Il segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa ucraino, Oleksiy Danilov sostiene che “i russi amano collegare tutto a qualche data eclatante. Il compleanno di Putin, il 7 ottobre; il 22 dicembre per i cent’anni dell’Urss; poi Capodanno. Ora c’è il 24 febbraio”.
Danilov è convinto che “la guerra non durerà cinque o dieci anni. Il mondo oggi è rapido. Nel 2024 ci saranno elezioni in molti Paesi, e la campagna elettorale inizierà già la prossima estate. Anche la nostra guerra parteciperà, in modo indiretto: voglio vedere coi miei occhi chi dirà di sostenere Putin, negli Usa o in Gran Bretagna o negli altri Paesi. E ci sono molti altri elementi che influiscono sulla guerra, e tutto quello che accade nel mondo è collegato: Putin si è chiuso da solo in un angolo morto”.
La prima fase dell’invasione a tutto campo della Russia si è conclusa con una parziale sconfitta per forze di Putin: respinte a nord, poi dalla regione di Kharkiv a settembre, e poi ancora dall’oblast di Kherson settentrionale e dall’oblast di Kherson a ovest del Dnepr a novembre. La seconda fase ha visto migliaia di mercenari e detenuti russi sacrificati per piccole conquiste territoriali intorno alle città di Bakhmut e Soledar. Di mira sono stati presi con attacchi missilistici di massa alle centrali elettriche, infrastrutture di trasmissione dell’energia elettrica e impianti idrici. La Russia ha utilizzato missili da crociera per distruggere la rete elettrica ed idrica ucraina.
Sul Guardian il giornalista Julian Borger ha parlato della terza fase: “Una battaglia a tutto campo per ottenere un vantaggio decisivo, utilizzando armi combinate, fanteria meccanizzata, artiglieria, potenza aerea e possibilmente assalto via acqua, per superare posizioni fisse. Il mondo non ha visto nulla di simile dalla guerra Iran-Iraq negli anni ’80, mentre l’Europa non ha assistito a nulla del genere dalla seconda guerra mondiale”.
Dara Massicot, ex analista del Pentagono sulla terza fase: “ci hanno provato l’anno scorso, e non è andata bene, e le forze che hanno lasciato sul campo non sono così professionali e l’attrezzatura non è così buona”. Ma anche le truppe mal guidate, scarsamente equipaggiate e male addestrate possono essere schiaccianti, se in numero sufficiente, ancor di più con un’economia di guerra lanciata a pieno regime e in un paese con un’opposizione interna schiacciata dalla repressione.