Nicolò, il 17enne che è dovuto rimanere in Cina nella provincia di Wuhan perchè trovato con pochi decimi di febbre non potrà ancora lasciare il Paese, al momento non ci sono slot libere presso l’aeroporto militare cinese, unico accesso possibile per raggiungere Wuhan.
Per fortuna Nicolò è risultato negativo al nuovo Covid-19 e molto probabilmente domani l’operazione, messa in atto dalla Farnesina con il supporto della Difesa, porterà a casa il minorenne originario di Grado.
Così come riporta il Corriere della Sera, neanche ieri, né per oggi, infatti, la torre di controllo dello scalo cinese ha concesso l’autorizzazione all’atterraggio del volo italiano. Motivi logistici e di priorità, trapela dalla Farnesina, dovuti alla congestione del traffico aereo su Wuhan di velivoli che stanno trasportando generi di prima necessità, rifornimenti di medicinali, disinfettanti e mascherine, ai nove milioni di abitanti in quarantena.
Appena possibile verrà dato il via libera, da Roma potrà decollare l’aereo per il trasporto di Niccolò, allestito in assetto bio-contenimento come previsto dalle procedure militari. Il ragazzo se non avrà la febbre, una volta, in Italia, dovrà comunque affrontare un periodo di isolamento al Celio; altrimenti verrà ricoverato direttamente all’istituto di Malattie infettive Spallanzani.
Le autorità cinesi avrebbero espresso tutta la volontà di aiutare il governo italiano a riportare a casa il diciassettenne e l’ambasciatore sta seguendo in prima persona il caso. A rallentare i tempi, appunto, sarebbero solo questioni tecniche. Nel frattempo, però, mentre Niccolò viene lasciato in stand-by, l’Ente per l’aviazione civile cinese spera che alcuni Paesi, tra cui l’Italia, seguano il consiglio delle organizzazioni internazionali e revochino al più presto le restrizioni sui viaggi per facilitare i collegamenti trans-frontalieri.
Ieri il ministro della Salute Roberto Speranza ha ricevuto l’ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese in Italia, Li Junhua e il tema della riapertura dei collegamenti dei voli di linea con la Cina è stato al centro del colloquio. Il settore dell’aviazione civile cinese, come espresso del resto anche da Liang Nan, funzionaria della Civil Aviation Administration of China (CAAC), ha fatto sapere di essere disposto a collaborare con gli altri Paesi e ad adottare rigide misure di contenimento dell’epidemia per salvaguardare la salute dei passeggeri. «La Civil Aviation Administration of China comprende la decisione di ridurre il numero di voli e ha prontamente approvato tali misure. Allo stesso tempo – ha osservato Liang – la CAAC ha organizzato e autorizzato vari voli charter per permettere lo spostamento di tanti passeggeri rimasti bloccati, sia cinesi che stranieri». Tuttavia, alcuni Paesi, secondo la funzionaria cinese, avrebbero reagito in modo eccessivo sospendendo i voli da e verso la Cina. Il colosso asiatico, dunque, rinnova l’appello ad abrogare le restrizioni ai viaggi, chiedendo il rispetto delle indicazioni delle organizzazioni internazionali, l’Icao (Organizzazione internazionale dell’aviazione civile) in testa che ha invitato i Paesi membri a seguire le raccomandazioni sui viaggi e per la salute emanate dall’Oms e a non imporre restrizioni incompatibili con le norme sanitarie internazionali.
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