Diverse migliaia di persone sono scese in piazza domenica a Niamey e in altre grandi città del Niger, per chiedere l’abrogazione della legge finanziaria del 2018, definita da opposizione e sindacati “antisociale” e manifestare contro le truppe internazionali presenti nel Paese. “Abbasso la legge finanziaria, abbasso le forze straniere”, “Esercito francese, americano e tedesco, andate via!”; sono questi alcuni degli slogan urlati dai manifestanti presenti al corteo di Niamey.
Per la prima volta, l’opposizione e tre sindacati su dieci hanno convocato insieme una manifestazione. “Abbiamo il dovere storico di continuare la lotta finché non siano soddisfatte le le nostre legittime richieste”, ha detto Nouhou Arzika, uno dei principali leader della protesta. Arzika ha definito le truppe straniere di stanza in Niger “forze di occupazione” e ne ha chiesto l’immediato congedo.
Proteste simili si sono svolte in diverse città come Zinder e Maradi, nel centro sud del paese, Tillaberi e Tahoua, nell’ovest e a Dosso, nel sud del Niger. Secondo Ali Idrissa, un altro degli organizzatori della manifestazione, un altro corteo è stato convocato per l’11 marzo. “Andremo fino in fondo”, ha insistito Mariama Gamatié Bayard, capo del Fronte di opposizione indipendente (FOI), di cui 7 attivisti arrestati il 4 febbraio per una manifestazione simile sono stati rilasciati la scorsa settimana.
La nuova legge finanziaria ha introdotto tasse di successione e sulla casa. Il governo sostiene che queste misure sono necessarie per far fronte alle difficoltà finanziarie che sta affrontando il paese e che c’è bisogno di più risorse per realizzare i progetti di sviluppo in cantiere. Secondo questa legge, anche i prezzi dell’acqua e dell’elettricità sono stati aumentati e le attività commerciali hanno visto un aumento delle imposte sui profitti.
Il Niger, nonostante possieda importanti risorse minerarie, tra cui l’uranio, risulta essere uno dei Paesi più poveri al mondo. Al momento è  anche teatro di diverse missioni militari straniere per combattere i gruppi terroristici attivi nella regione del Sahel. Il 17 gennaio, il parlamento italiano ha approvato il dispiegamento della missione “di supporto nella Repubblica del Niger”, che dovrebbe iniziare a breve con il dispiegamento, a turno, di 450 soldati italiani.