Secondo quanto riferito dalla polizia locale, un giovane kamikaze si è fatto esplodere in una moschea nella città di Mubi, nello stato di Adamawa nel nord della Nigeria uccidendo almeno 50 persone.
Il kamikaze, un ragazzo di 17 anni, ha azionato la cintura esplosiva mentre era in mezzo alla folla che stava arrivando nella moschea per la preghiera mattutina. L’attentato ha causato la morte di almeno 50 persone. Othman Abubakar, portavoce della polizia, ha dichiarato: “Stiamo ancora accertando il numero delle persone rimaste ferite nell’esplosione perché si trovano ricoverate in vari ospedali del paese”.
Anche se per il momento non c’è stata nessuna rivendicazione dell’attentato, le modalità, l’efferatezza dell’attacco e la mancanza di rivendicazione immediata sembrerebbe portare tutto verso la matrice terroristica di Boko Haram che nel 2015 hanno dichiarato fedeltà all’isis e seminano il terrore in Nigeria attaccando, uccidendo cristiani, islamici moderati e chiunque si opponga al loro progetto di morte.
Lo stato di Adawama, dove è avvenuta la strage, confina a nord con quello del Borno, patria dei terroristi islamici che negli ultimi sei anni hanno ucciso almeno 20 mila persone. L’attentato di questa mattina è quello con più vittime dallo scorso dicembre, quando due bambine kamikaze si erano fatte esplodere a Madagali all’ingresso di un mercato ortofrutticolo nel nord-est della Nigeria.