Il Sole 24 ore in un articolo di Marco Ludovico anticipa quello che potrebbe verificarsi la prossima settimana per le nomine del vertice del comparto Difesa e dell’Intelligence italiana.
Il 6 novembre prossimo l’attuale capo di stato maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano assumerà l’incarico di presidente del Comitato militare dell’Unione europea – Eucm. A catena si smuoveranno diverse pedine all’interno dell’organizzazione militare italiana. Molto probabilmente il sostituto del generale Graziano, secondo il Sole 24 Ore, dovrebbe essere l’attuale capo dell’aeronautica Enzo Vecciarelli che verrebbe sostituto presso l’arma azzurra dal generale Alberto Rosso, attuale capo di gabinetto del ministro della difesa Elisabetta Trenta.
Laddove si dovesse verificare questa scelta del governo, occorrerà cambiare anche il numero due dello stato maggiore della difesa, il generale dell’aeronautica Roberto Nordio, il capo di gabinetto del ministro, generale Alberto Rosso e ricoprire l’incarico di vice segretario generale della Difesa, ad oggi vacante.
Al posto del generale Alberto Rosso, presso il gabinetto del ministro, due sono i nominativi in lizza, i generali dell’esercito Luigi De Leverano e Giovanni Fungo, oppure un ammiraglio della marina militare.
Il generale Roberto Nordio lascerebbe l’incarico di sottocapo dello stato maggiore della difesa, per cederlo alla marina militare, visto che il Capo sarebbe dell’aeronautica, per ricoprire un incarico presso il comando Nato in Usa (SACT), ovvero l’incarico di vice segretario generale della Difesa.
I nodi maggiori, scrive Marco Ludovico, sono nel settore dell’intelligence. Nonostante i due direttori, Aise Alberto Manenti e Dis Alessandro Pansa abbiano ricevuto lo scorso aprile una estensione del mandato di un ulteriore anno, il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini dall’inizio della legislature, più di tutti, ha sempre sostenuto un rinnovo anticipato. Si profila, quindi, per il premier Giuseppe Conte una settimana molto impegnativa su questo fronte. Si inizia con la convocazione tra martedì sera e mercoledì prossimo del Cisr (il comitato interministeriale sull’intelligence). Il premier Giuseppe Conte deve sentire il comitato, recita la legge, prima di firmare il suo decreto di nomina dei nuovi direttori. Definiti i nomi d’intesa e d’accordo con Salvini e l’altro vicepremier Luigi Di Maio, informato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, Conte comunicherà i prescelti al presidente del Copasir, il comitato parlamentare sui servizi, Lorenzo Guerini (Pd).
Il Quirinale, visto il ritardo delle decisioni del governo, ha volute indicare, in maniera non ufficiale, la linea:, “o si procede subito al cambio o si aspetti la naturale scadenza ad aprile 2019 dei due direttori dell’intelligence”.
Secondo fonti qualificate l’accordo sui nomi esiste ed è top secret. I probabili candidati sono i vicedirettori Gianni Caravelli e Luciano Carta, oggi all’Aise, Vincenzo Delle Femmine (Aisi), Carmine Masiello ed Enrico Savio al Dis.
Tuttavia non è da sottacere che Alessandro Pansa (Dis) e soprattutto Alberto Manenti (Aise) stanno seguendo i lavori per l’importante conferenza sulla Libia che si dovrebbe tenere a Palermo del 12 e 13 novembre prossimo.
Una conferenza “strategica” per l’Italia, appoggiata dagli americani e osteggiata dalla Francia e dal generale Kalifa Haftar, che protendono per elezioni anticipate in Libia, già il prossimo 10 dicembre.
Nella conferenza, per la prima volta, dovrebbero intervenire tutti gli attori in campo, compresi i capi delle numerose tribù e milizie sparse per la Libia. L’Italia e la comunità internazionale protendono, prima di andare alle elezioni, di cambiare la carta istituzionale libica per consentire elezioni sicure, imparziali e democratiche.