(di Prof. Dario Velo (C.S.F: – Torino) e Prof. Pasquale Preziosa (Geopolitica della Sicurezza – Cusano Roma) La Geopolitica è assimilabile al senso comune, al buonsenso, più che alla teoria delle relazioni internazionali, vede il mondo non come noi vogliamo che sia, ma per quello che è realmente (Pagnini, 2017).
“La geopolitica è il buon senso della prossima generazione” (Stratfor, Geopolitical Basics) che non solo descrive la situazione di un Paese ma, attraverso l’indagine, cerca di prevedere cosa potrebbe accadere.
Le previsioni permeano tutte le società. Le leve principali del potere che possono conferire sicurezza a una nazione sono quattro: la Diplomazia, l’Informazione, la componente Militare e l’Economia (DIME).
Tra le quattro leve del potere nazionale “le condizioni economiche sono le più importanti” (Will Durant, 1935). Se non vi fosse la sicurezza della continuità di cibo per la nazione, l’intelligenza dei suoi cittadini si concentrerebbe sulla sopravvivenza individuale con decadenza dello stato di civiltà raggiunto.
Iscriviti alla newsletter di PRP Channel
Una economia sana finanzia tutto ciò che contribuisce alla sicurezza. La sicurezza nazionale, quindi, è legata in modo indissolubile alla sua economia. Esiste un episodio storico che conferma questa visione. Jean Monnet all’inizio della Seconda guerra mondiale preparò per il suo amico F.D. Roosevelt un documento strategico, delineando come gli Stati Uniti avrebbero potuto vincere la guerra.
La strategia proposta da Monnet convinse Roosevelt e si rivelò la scelta vincente fondamentale. Essa indicava come rendere il sistema economico-industriale americano l’arma per sconfiggere i nazisti. Un documento che fondeva economia, politica, capacità scientifica e produttiva.
La Tecnologia e il finanziamento della ricerca sono una grossa parte della geopolitica perché entrambi sono i motori per lo sviluppo della industria nazionale sia civile sia militare.
L’economia di un Paese è il prodotto ultimo della convergenza di vari fattori quali: l’innovazione, la scienza, la tecnologia, il capitale umano, la qualità della scuola di formazione delle risorse umane, le politiche di immigrazione, le politiche fiscali e quelle industriali.
Ogni Nazione deve affrontare le opportunità presenti e i vincoli che debbono essere rispettati nelle scelte da compiere.
L’insieme di queste condizioni determina il tasso potenziale con cui una economia può avanzare.
L’Intensità della concorrenza condiziona il raggiungimento di questo potenziale. (Michael E. Porter, 1998).
Preservare la concorrenza è una sfida continua e l’intensità della concorrenza favorisce la prosperità di una nazione. Questo è l’ordine economico dei Paesi occidentali basato sulla innovazione, concorrenza e riconoscimento dei risultati conseguiti.
La competizione per il potere è stata sempre alimentata dal dominio delle migliori tecnologie.
Nuove tecnologie rivoluzionarie stanno offrendo l’opportunità per una nuova era di innovazione e miglioramento della produttività in tutti i settori; questi progressi potrebbero non avere precedenti nella storia industriale.
L’era digitale
Nell’era digitale nella quale viviamo, la sicurezza dei dati e la sicurezza cibernetica rappresentano i nuovi fattori che concorrono a determinare la Sicurezza Nazionale.
Il nuovo mondo virtuale si è aggiunto a quello reale di sempre. Il progresso scientifico non sta avanzando in modo lineare ma in modo esponenziale.
La competizione in atto tra le Nazioni si basa sempre più sulla intensità della conoscenza prodotta che può rivoluzionare il campo tecnologico (non sarà un adeguamento tecnologico ma una rivoluzione tecnologica).
Siamo alle porte della nascente capacità di Intelligenza Artificiale che insieme al Machine Learning ristruttureranno tutti i processi che hanno portato il mondo alla civilizzazione (Hartley, Jobson, 2021).
L’Intelligenza Artificiale è stata la scoperta principale della nuova Era. L’intelligenza artificiale è in grado di rendere l’intelligenza umana più potente e più produttiva (Barrat, 2013), conferendo quindi una velocità di apprendimento superiore e conseguentemente una superiorità cognitiva dei singoli e del sistema Paese.
La sicurezza Nazionale nell’era digitale è ancorata alla capacità di sviluppo della intelligenza artificiale nei vari fattori che convergono nel sostegno dell’Economia del Paese rendendo competitiva la sua base industriale per conferire sufficienti livelli di sicurezza fisica ed economica alla Nazione.
L’era digitale sarà quindi rivoluzionaria per la sicurezza dei Paesi, perché potrà migliorare, il campo cognitivo in generale, le previsioni basate sulla probabilità (Silver, 2012), abbassare il livello della nostra ignoranza (Sloman&Fernback, 2017) e quindi avere effetti positivi sulla sicurezza economica.
Per contro, l’era digitale attraverso la nuova scienza della persuasione (particolare forma di comunicazione) ha la possibilità di operare, più di ieri, sul tessuto sociale per poterlo disorientare negli assetti valoriali cardini della Nazione: si influenza il presente per ottenere risultati nel futuro.
“Le informazioni disponibili al pubblico sono ora il più grande mezzo di intelligence
che potremmo portare a termine” (Singer $ Brooking, 2018). *
In un mondo caratterizzato da una accelerazione del cambiamento, la conflittualità è diventata sempre più complessa; di conseguenza anche la Sicurezza Nazionale assume gli stessi caratteri di complessità.
La Sicurezza nell’era digitale sarà sempre funzione delle capacità di difesa da attacchi fisici e virtuali esterni e sicurezza interna della Nazione, ma i parametri economici e quelli valoriali si modificheranno in funzione della capacità della Nazione di adattamento o meno ai nuovi strumenti cognitivi per creare, da una parte, innovazione, scienza e tecnologia per generare più produttività, dall’altra per rafforzare o meno il legame valoriale nazionale.
L’evoluzione è il prodotto sia della concorrenza sia della cooperazione delle informazioni.
*Questo nuovo assetto della tassonomia dell’intelligence è ovviamente rilevante per tutti gli ecosistemi di apprendimento, compresa l’istruzione e la propaganda. Il controllo dei processi di disinformazione può essere realizzato solo con la conoscenza degli autori, articoli, voci, immagini, editori e piattaforme.
fonte Airpress