Il ministro francese dell’Economia, Bruno Le Maire, in una comunicazione congiunta fatta con il l’omologo tedesco Peter Altmeier, ha dichiarato che l’Europa sarà “totalmente unita, ferma e determinata” dinanzi all’eventuale imposizione di dazi sull’acciaio e l’alluminio da parte del presidente Usa Donald Trump. “Non accetteremo che l’Europa possa essere colpita dalle tariffe sull’acciaio e l’alluminio”, ha aggiunto Le Maire.
All’Europa si unisce anche il Canada che sta facendo pressing sulla Casa Bianca contro i dazi relativi ad acciaio e alluminio. Le tariffe, scattate il 23 marzo scorso, non sono state applicate ad alcune nazioni che sono temporaneamente esonerate (Unione europea, Canada e Messico).
Originariamente l’esenzione venne fissata per il primo maggio ma poi posticipata al primo giugno.
Come a Bruxelles, anche a Ottawa l’ottimismo per una esenzione permanente è venuto meno negli ultimi giorni, ma Justin Trudeau, premier canadese, ha spiegato: “Continueremo a lavorare sul tema” considerato anche che il Canada è impegnato a trattare con Usa e Messico per la riscrittura del Nafta, l’accordo di libero scambio siglato dalle tre nazioni nel 1994 e che Trump ha spinto per un aggiornamento.
Di tono analogo la dichiarazione di Chrystia Freeland, ministro canadese degli Esteri, che dalla capitale Usa ha aggiunto di avere lanciato un messaggio simile a quello di Trudeau al rappresentante commerciale Usa, Robert Lighthizer: il Canada “è sempre pronto a difendere” i suoi lavoratori nel caso in cui Washington decida di non esonerare più la nazione dai dazi sui due metalli.