La variante Omicron del virus SarsCoV2 registra già il 45% dei casi individuati (riferiti ai dati del 25 dicembre, ndr), come ha rilevato il fisico Roberto Battiston. Il Sottosegratario alla Salute Sileri prevede che i casi possano arrivare a 100 mila casi al giorno entro i primi 10 giorni di gennaio.
I dati del ministero della Salute registrano che, nelle ultime 24 ore, i nuovi casi positivi sono stati 30.810 contro i 24.883 del giorno di Natale. I test che hanno permesso di rilevarli sono stati 343.968, fra molecolari e antigenici rapidi, contro i 217.052 del giorno precedente. Di conseguenza il tasso di positivita’ e’ sceso in un giorno dall’11,5% all’8,9%; calcolando invece il rapporto fra il totale dei casi e i soli test molecolari il tasso di positivita’ e’ del 18,7%, secondo gli esperti del sito CovidTrends.
In aumento anche i decessi, passati da 81 a 142 in 24 ore. Prosegue intanto l’incremento dei ricoveri con una crescita di tipo lineare che attualmente vede i ricoverati nei reparti ordinari aumentati di 503 unita’, passando da 9.220 a 9.723. I ricoverati nelle terapie intensive sono aumentati in un giorno da 1.089 a 1.126.
I dati dell’Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), relativi al 26 dicembre, scrive l’Ansa, indicano che in Italia si e’ raggiunto il 12% dei posti occupati nelle terapie intensive, e che e’ stata quindi superata la soglia critica del 10%; anche nei reparti ordinari si e’ registrato un aumento dell’1%, che ha portato a raggiungere la soglia critica del 15%.
Secondo l’Agenas, le regioni che hanno superato la soglia critica in entrambi i casi sono: Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lazio (14% intensive e 15% area medica), Liguria, Marche, province autonome di Bolzano e Trento, Piemonte e Veneto. Per quanto riguarda l’incremento giornaliero dei casi nelle regioni, il ministero della Salute indica che e’ la Lombardia ad avere registrato il maggior numero di positivi in un giorno, con 5.065, seguita da Piemonte (4.611), Emilia Romagna (3.482), Lazio (2.933), Toscana (2.843), Veneto (2.816), Campania (2.291), Sicilia (2.087).
Mini quarantena per i vaccinati con terza dose
La stima, come visto, è di circa di 2,5 milioni di persone in quarantena con la previsione al rialzo fino a 10 milioni, l’Italia così in pochi giorni rischia la paralisi, a pensarlo è l’infettivologo dell’Ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti. Per questo i governatori lanciano l’idea di una mini quarantena per chi ha ricevuto la terza dose del vaccino. Una proposta che a quanto pare e’ gia’ arrivata sul tavolo del governo e che sara’ valutata dal Comitato Tecnico Scientifico che si riunirà il prossimo 29 dicembre.
Secondo le prime informazioni si potrebbe arrivare ad una riduzione del periodo di isolamento, esclusivamente per i contatti stretti, fino a 3-5 giorni. Al momento, infatti, la quarantena per i contatti di un positivo e’ di 7 giorni per i vaccinati e di 10 per chi non ha la copertura vaccinale.
Ad oggi per rientrare tra i “contatti stretti” basta una stretta di mano o, per esempio, la permanenza in un luogo chiuso senza la mascherina con una persona risultata positiva. Situazioni sempre piu’ all’ordine del giorno, soprattutto nelle scuole italiane, come dimostra la diffusione del contagio tra i piu’ piccoli.
A confermare le previsioni sull’impennata dei casi, fino a 100 mila al giorno, e’ anche il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, che si dice d’accordo con la revisione della quarantena “ma non subito“. “Credo – dice – che sia auspicabile ma potrebbe essere anche tra 7-10 giorni, con l’anno nuovo, probabilmente prima della riapertura della scuola”.
Scettico il consigliere scientifico del ministero, Walter Ricciardi: “Un’eventuale decisione sulle modalita’ di quarantena si prende in base ad una modellistica precisa, ossia calcolando che impatto avrebbe sulla circolazione del virus e sul Servizio sanitario nazionale. Bisogna comportarsi di conseguenza e non sulla base delle sensazioni“.